La mediazione civile ed il personal Kanban

Massimiliano_FerrariMassimiliano Ferrari, dottore commercialista in Lecco e mediatore autorizzato operante presso le Camere di commercio di Lecco  Sondrio ha introdotto il tema dell’istituto della mediazione civile.
In pratica quando c’le’ un conflitto fra due parti è possibile richiedere  l’ intervento di un mediatore presso le camere di commercio locali.
In questa sede il mediatore ha il compito di rendere chiare ed esplicite le motivazioni delle parti, con le quali può anche avere delle sessioni separate, sempre in presenza dei rispettivi avvocati.
A differenza di un giudice o di un arbitro (esiste anche l’istituto dell’arbitrato) il mediatore facilitativo non decide nulla, semplicemente cerca di riportare le parti ad una situazione che faccia rientrare il conflitto  e riprendere una negoziazione prima di finire in tribunale dove un giudice deciderà per tutti
La mediazione è economicamente vantaggiosa e il mediatore, come un medico, è tenuto e tutelato ad una riservatezza totale, anche in un eventuale confronto con un giudice.
Massimiliano Ferrari non si è limitato a raccontare, ma ha coinvolto i ragazzi in una simulazione di mediazione evidenziando tutti i passaggi ed i tipi di messaggi che possono essere dati dai mediatori e dagli avvocati.
Nella mediazione facilitativa il mediatore non ha mai il compito di suggerire una soluzione e non può avere contatti professionali con le parti per almeno due anni dopo l’ultimo incontro.

Nel pomeriggio Alessio Sperlinga ha introdotto i ragazzi ad un metodo di gestione di progetti di piccoli gruppi o personali che si protraggono per brevi o medi periodi di tempo: il personal Kanban.
La parola chiave del personal kanban è “adesso”, ovvero qual è la situazione del progetto adesso e cosa sto facendo adesso.
Le regole sono semplici, primo deve essere visibile, secondo devo limitare la quantità di cose che sto facendo a quelle che effettivamente posso realizzare in un periodo che va da un’ora ad una giornata, quindi si consiglia non più di tre.
personal_kanbanAnche in questo caso si è proceduto all’azione ed i ragazzi, divisi nei tre gruppi di lavoro che stanno seguendo progetti sociali, hanno creato la loro lavagna dove hanno rappresentato lo stato del progetto. Nella fase successiva, attraverso un dibattito si è giunti a modificare la forma del personal kanban aggiungendo la colonna “preparato” fra le cose da fare e quelle in corso.

Ospiti dagli enti del territorio e introduzione all’uso di Linkedin

Emanuele_GiacomelliLa mattinata è stata aperta dall’intervento di Emanuele Giacomelli sulle attività e i progetti che vedono l’Istituto Don Guanella protagonista sul nostro territorio nell’aiutare tanti ragazzi che non hanno il supporto delle famiglie nella loro crescita, in particolare l’Istituto è specializzato nel seguire i minori che hanno in carico pendenze penali attraverso un percorso di rientro nella legalitá con lavori che permettano loro di essere autonomi e di conseguire le proprie aspirazioni.

Emanuele ha spiegato le sempre maggiori difficoltà legate ad un contesto sociale dove la crisi ha aumentato i casi di bisogno a fronte di un impegno pubblico che non supporta più i progetti del Don Guanella come in passato, tanto che hanno dovuto chiudere un servizio di aiuto diurno.

Rispondendo a domande dei ragazzi ha spiegato come ora per lavorare in contesti come il Don Guanella siano richieste figure altamente professionali con lauree specifiche ed un lungo tirocinio nel quale sono sempre ben viste esperienze come il Servizio Civile

Polizia_di_StatoL’intervento successivo ha visto come protagonisti l’Aiuto Capo Marzia de Andreis e il Sovraintendente Pietro Aiello, responsabili della Polizia di Stato per la diffusione di una cultura della legalità nelle scuole lecchesi e per la prevenzioni dei rischi e dei pericoli specifici del territorio nel quale si studiano le situazioni di rischio. In particolare Marzia De Andreis ha spiegato il contenuto del progetto “Un poliziotto a scuola”, rivolto alle scuole primarie di primo e secondo grado ed alle scuole superiori.

Per le scuole elementari il tema è la prevenzione del bullismo e viene comunicato attraverso la valorizzazione degli aspetti positivi delle attività che la Polizia di Stato offre alla comunità.

Per le scuole media il problema si estende anche al cyberbullismo perché i ragazzi in queste età hanno accesso a strumenti che li portano su Internet e l’obiettivo è renderli consapevoli che certe attività sono reati, posto che sotto i 14 anni sono ancora i genitori a rispondere delle azione dei loro figli.

L’evidenza purtroppo dimostra che alle superiori i ragazzi vengono spesso abbandonati a se stessi in queste attività e le conseguenze delle loro azioni ricadono prevalentemente sotto i reati penali e quindi la formazione della Polizia riguarda le conseguenze delle azioni illegali.

Il progetto Davide è relativo alla pedopornografia ed agli abusi sessuali su minori e viene svolto attraverso incontri programmati con i presidi.

Csristina_pedrettiCristina Pedretti, ex allieva di Lecco 100, ha chiuso la mattinata raccontando la sua esperienza degli ultimi cinque anni, in particolare tutto quello che faceva prima e durante il Master Lecco 100 del 2013 e tutto quello che le è successo dopo, in una piccola epopea personale che si è concretizzata in un percorso di carriera molto rapido all’interno della Fondazione Clerici per la quale oggi segue i progetti culturali, i bandi sociali europei e la digitalizzazione di tutti gli istituti.

Gli aspetti più interessanti sono emersi dalle domande che gli allievi attuali hanno fatto a Cristina e che danno il vero valore aggiunto delle testimonianze degli ex-allievi: la possibilità di confrontarsi con persone che sono molto vicine per età e sono già passate al livello successivo: sapere come hanno fatto, che risultati hanno ottenuto, a cosa hanno dovuto rinunciare e quali aspettative li hanno ispirati sono le curiosità principali.

Cristina ha poi espresso attraverso alcuni aneddoti le difficoltà nell’introdurre la digitalizzazione nella scuola, sia con gli insegnanti che con gli allievi e come gestire la partnership con enti esterni , in questo caso con Apple. L’entusiamo che la contraddistingue si è poi rivelato nel racconto delle sue attività di studio, fra cui un master sulle tecnologie digitali per la didattica che sta frequentando in questi mesi, e le attività di volontariato culturale come ad esempio la valorizzazione del Monastero del Lavello di Calolziocorte.

Nel pomeriggio i ragazzi hanno potuto conoscere Linkedin, il più diffuso social network professionale del mondo. Il percorso è stato quello della creazione di un profilo a partire da un obiettivo come la ricerca di lavoro e il tempo, le attività e i risultati che se ne possono trarre. Il tutto è stato poi messo in relazione con eventuali altre informazioni personali che potrebbero essere presenti su Internet, ad esempio in Facebook, e come gestire la propria immagine online.