Lezione del 2 febbraio 2018. Incontro con imprenditori del territorio.

Il primo ospite della giornata è Angelo Cortesi,

presidente Ancem (Associazione mollifici italiani) e imprenditore del lecchese. La sua azienda, Co. El., ha sede a Torre de Busi e produce molle.

Cortesi ha introdotto il tema dell’anno, l’Etica, riallacciandosi ad i temi degli scorsi anni. Nel 2016 il tema  era quello della Sostenibilità, ovvero <<la possibilità di mantenere una caratteristica di un processo o di uno stato ad un certo livello nel tempo>>. Lo sviluppo “sostenibile” è quello sviluppo che soddisfa le necessità delle attuali generazioni senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie. Gli ideali da seguire sarebbero uguaglianza e speranza, infatti quando si genera un’azione a lungo termine, si agisce per il bene comune, ovvero si parla di etica.

Nel 2017 il tema era il Mercato, inteso non tanto come luogo fisico, ma come istituzione sociale. Il mercato, nel corso degli anni, ha subito diverse modifiche in base all’evoluzione della popolazione.  Il mercato come istituzione nasce attorno al 1000, con la nascita dei comuni, e tutto ciò ha garantito la possibilità di scambio tra i cittadini. Successivamente, da luogo fisico, diventa una vera e propria istituzione, sviluppata e diffusa dai Francescani, e diversi filosofi italiani tra cui Pietro Olivi e Coluccio Salutati (attorno al 1300-1400) hanno pensato a diverse teorie di mercato.

Spesso  si trattano  Etica  e  Morale come se fossero sinonimi, bisogna, però, fare una giusta distinzione :

  • Morale, dal latino <<mos, moris>>, si riferisce alle usanze, ai costumi ed alle tradizioni di un popolo. E’ l’insieme dei principi che guardano il nostro comportamento e le nostre relazioni; spesso indica qualcosa che non si può fare
  • Etica, dal greco ethos, << è l’idea di comportamento abituale di un’azione da reiterare, ovvero significa fare, trasformare i principi in azioni. L’etica non è soltanto morale applicata, ma soprattutto propensione a fare del  bene, a preoccuparsi degli altri

Angelo Cortesi entra in azienda nel 1972 assieme a due suoi fratelli con lo scopo di sostituire il padre.  Nonostante sin da subito ci siano delle difficoltà, nel 1980 si separa dal socio del padre e  fonda Co. El. Negli anni ’80 decide di abbandonare il mercato delle armi per motivi etici, nonostante fosse molto proficuo e  punta ad una crescita basata su correttezza e rigorosità, ovvero una crescità in responsabilità e civiltà.  Secondo Cortesi, la chiave del successo di un imprenditore è di aver fiducia negli altri.

Le caratteristiche ideali di un imprenditore sono:

  • Propensione al rischio;
  • Ars combinatoria, ovvero la capacità di organizzare e coordinare il lavoro;
  • Capacità creativa e di innovazione; ci sono 3 tipo di innovazione, ovvero innovazione di prodotto, di processo e di rottura, quella che anticipa i bisogni.

L’ Italia è un paese ricco di imprenditori già a partire dagli anni ’60. Tra gli anni ’70 e ’80 le imprese raddoppiano e nel ’90 è la quinta potenza mondiale. A partire però dal 2000 l’Italia ha perso un terzo della produzione industriale e negli ultimi 10 anni il 70% delle nuove aziende ha una vita media pari a 5 anni.                Per quale motivo si è giunti qui?

  1. La demonizzazione ingiusta a livello sociale che lo stato con le sue istituzioni, sindacati e lavoratori troppo ideologizzati serba ancor oggi agli imprenditori, trattandoli come evasori o sfruttatori;
  2. L’utilizzo improprio del termine “imprenditore”; alcuni sono soltanto speculatori;
  3. Trattamenti fiscali che penalizzano il lavoro e l’impresa rispetto alla finanza;
  4. Gestione del personale complicata ed una giustizia del lavoro a senso unico;
  5. Vincoli, burocrazia e oneri che non portano valore all’impresa;
  6. Rischi penali rilevanti;

Nel 2008 ci fu una profonda crisi a livello mondiale. Però  la crisi  ha portato a diversi progressi. Si sviluppa l’inventiva, nascono le scoperte e le grandi strategie. Tutto ciò, nell’azienda di Cortesi ha portato a soluzioni che per quanto di emergenza,  si sono rivelate poi straordinarie durante la rifioritura.

 

Il secondo ospite, Marco Leidi, è titolare dell’azienda  Vincit a Valmadrera.

Fondata nel 1919, è un’azienda tecnica che si occupa di compressori ad aria. Leidi si occupa della parte amministrativa e commerciale.

Sostiene che i due elementi chiave perchè un’azienda sia competitiva  siano: l’ offrire servizi  ed anticipare i bisogni. Mentre il prodotto è sempre più facilmente replicabile o sostituibile, il servizio permette invece di distinguersi e di creare così il vantaggio competitivo.

I due valori fondamentali che guidano il lavoro quotidiano devono essere l’onestà e soprattutto la gentilezza ed il rispetto tanto dei clienti quanto dei collaboratori. Inoltre, sostiene che ogni suo dipendente, per poter crescere, deve avere la possibilità di sbagliare, e di conseguenza di poter migliorare ed imparare dai propri errori. Cosa sempre più difficile in momenti in cui il tempo rappresenta la risorsa più scarsa e il mercato richiede un apprendimento immediato.

 

Sergio Bartesaghi, terzo ospite,  gestisce l’Utensileria Franco Bartesaghi a Merone, attiva nella fornitura alle industrie.

Bartesaghi parte da un avvenimento che ha fortemente segnato il mondo attuale : la crisi del 2008. Questa crisi rappresenta un evento drastico per molti imprenditori: ordini lasciati aperti, pagamenti posticipati, annullamenti… Soprattutto sono venute a mancare le tre risorse fondamentali per un imprenditore: tempo, capitale e lavoro, inteso come risorsa umana qualificata.                                                      Bartesaghi si è sforzato di trovare una soluzione per potere ritornare a galla,  senza però abbassare i prezzi dei suoi prodotti. Decide così nel 2010 di sfruttare una collaborazione con i colleghi del settore.  Diversi furono i vantaggi:

  • un confronto quotidiano;
  • possibilità di crescita;
  • possibilità di poter offrire ciò che da solo non sarebbe stato possibile:

Aderisce così, tra i primi insieme ad Airoldi & Belgeri, ad una rete di aziende su tutto il territorio nazionale:  il TechnoTradeGroup. Gruppo che oggi è composto da 43 aziende.  Si è trattato  di un lungo processo di cambiamento i cui strumenti fondamentali sono stati il coraggio, la decisione e lo sforzo. Insieme ai suoi colleghi hanno creato inoltre un marchio, tTake, che si basa sull’innovazione e sulla produzione italiana ed europea.

 

Infine, è stato nostro ospite Antonio Peccati, presidente di Confcommercio  Lecco e top manager presso Allianz Bank.

Peccati  ha riportato la sua esperienza personale, partendo dalla giovane età, fino alla scalata del successo. Inizialmente come giocatore della Calcio Lecco, poi come scalatore e guida alpina, fino a diventare un manager che oggi gestisce centinaia di promotori  occupandosi della zona nord-ovest dell’Italia.

Come presidente di Confcommercio Lecco, sta focalizzando la priorità sul futuro turistico della città. Diminuendo il peso dell’industria deve necessariamente crescere il turismo. E’ quindi fondamentale promuovere la città. Da qui è nata la collaborazione con l’Università Bocconi per sviluppare a Lecco una università del Turismo. Peccati è anche un’imprenditore impegnato in prima persona nel turismo come proprietario di un rifugio ai Piani di Bobbio. Se si vuole coinvolgere le persone nei progetti, si deve dare l’esempio con l’azione.

Attraverso alcuni aneddoti legati alle sue precedenti esperienze di scalatore, ha  espresso come la base del successo, non solo in ambito lavorativo, poggi sul rapporto di fiducia che si instaura sia con il cliente che con il collaboratore.

Ci ha congedato ricordando come una delle sue caratteristiche, che è poi comune alla maggior parte degli imprenditori, sia quella di non fermarsi mai ad ogni obiettivo raggiunto ma sempre di ripartire con nuove sfide, nuovi obiettivi. Ogni successo deve essere la spinta per migliorarsi e osare di più.

Mara Cattaneo