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LEZIONE 17 APrile – BLOCKCHAIN E CRIPTOVALUTE

Eccoci giunti alla nona lezione del Master tenuta da Alessio Sperlinga.

Oggi si parlerà di: “Criptovalute e Blockchain”; un argomento molto interessante ma allo stesso tempo difficile da comprendere all’istante.

Partiamo dalla moneta, tutti noi sappiamo di cosa si tratta e sappiamo anche che la moneta ha una storia, veniva utilizzata già nell’antichità, anche se solamente in forma di dischetto metallico.

L’economia ha caratterizzato la storia dei popoli ed è importante prendere in considerazione alcuni interrogativi:

  • Che cosa scambiamo?
  • Come si fa a misurare il valore?
  • Come è possibile fidarsi dell’altro?
  • Come eseguire la transazione?
  • Come garantire la proprietà?

Si tratta di domande che sorgono, anche spontaneamente, nel momento in cui ci si trova immersi in una “situazione economica”.

Per comprendere il valore della moneta, A. Baricco (scrittore) sottolinea l’importanza del collegamento tra fatto e storytelling.

MONETA = FATTO + STORYTELLING

La moneta rappresenta la realtà, la forma della moneta (il dischetto) rappresenta il fatto ed infine ciò che viene stampato sulla moneta rientra nello storytelling.

Baricco ricorda che quando la realtà non era “invasa” dal Tg oppure dal Web, la moneta rappresentava un forte strumento di storytelling.

E se la moneta scompare?

In Cambogia, nel periodo dei Khmer Rossi (1975-1980), venne abolito il denaro e la vita economica procedette con un sistema di distribuzione basato sul baratto.

Andando più nello specifico della lezione, prima di parlare di blockchain, è utile distinguere tra “Fiat Money” e “Criptovalute”.

Le prime rappresentano valute nazionali (euro, dollaro, sterlina etc.) e sono legate in larga parte alla fiducia dell’ente (governo o banca centrale) che le emette.

Esse sono riconoscibili per l’uso, fortemente controllate in termini di distribuzione e valutazione, la loro emissione viene regolata dallo Stato, sono soggette a processi inflazionistici.

Le criptovalute sono valute utilizzabili sono nel momento in cui si conosce un determinato codice informatico; non esiste in forma fisica ma viene generata e scambiata per via telematica.

La criptovaluta maggiormente conosciuta è Bitcoin ma non esiste solo questa: vi è ad esempio Ether (verrà spiegato in seguito).

Fatta questa distinzione, seppur breve, entriamo nel mondo della tecnologia Blockchain.

Che cosa si intende per Blockchain?

Letteralmente indica una “catena di blocchi” contenente transazioni, una struttura di dati condivisa ed immutabile, basata su una rete distribuita e permette quindi di gestire un database in modo distribuito.

È una rete decentralizzata che offre immutabilità, trasparenza, privacy e sicurezza.

Grazie alla criptografia viene garantita l’integrità della blockchain.  

Come viene realizzata una Blockchain?

Ci sono 3 nuove tecnologie utilizzate per la sua realizzazione:

1.         Schede video ad alto rendimento.

2.         Firma digitale (indica la chiave di un file) basata sull’algoritmo SHA-256.

            Essa è unidirezionale (non è possibile calcolare il file originale), deterministica (il risultato è prevedibile), molto veloce, genera un effetto valanga ed è in grado di resistere alle collisioni (vi è una bassa probabilità di chiavi uguali).

La firma digitale del blocco precedente garantisce il collegamento con il blocco successivo.

3.         Rete paritetica distribuita (permette di copiare informazioni ovunque).

Cosa è possibile fare con le Blockchain?

Una Blockchain permette di fare pagamenti.

Utilizzabile nel car-sharing, nella compravendita di azioni, nell’ambito delle assicurazioni, nella sanità, per archiviare dati nel cloud, per la formulazione di contratti etc.

Quali sono le caratteristiche di una Blockchain?

Una Blockchain viene identificata grazie a 5 caratteristiche.

1.         Mining: aggiunta di transazioni al registro blockchain. Quantità di lavoro necessaria per trovare la soluzione ad un problema.

2.         Consensus Protocol: tutti i peer della rete blockchain raggiungono un accordo comune. Non c’è una un’autorità centrale che convalida e verifica le transazioni, tuttavia ogni transazione, nella blockchain, viene considerata protetta e verificata.

            Questo protocollo assicura che ogni nuovo blocco aggiunto alla blockchain sia l’unica versione della verità concordata da tutti i nodi della blockchain.

3.         Hash Cryptography: una forma di dati viene convertita in un’unica stringa di testo. Fondamentale per mantenere l’integrità crittografica di una blockchain.

4.         Immutable Ledger: è impossibile modificare l’atto nel registro senza che qualcuno se ne accorga, soprattutto se ci sono blocchi di atti successivi.

5.         Distributed P2P Network.

Cos’è un protocollo di validazione?

Il protocollo di validazione definisce gli algoritmi validanti e rappresenta l’elemento vitale principale della blockchain: la velocità della catena e la sua sicurezza dipendono da questo protocollo.

Tra i protocolli di validazione ricordiamo il “Proof of Work”. Esso serve a soddisfare particolari condizioni e ha come scopo quello di verificare se i calcoli sono stati effettivamente condotti durante la creazione di un nuovo blocco di criptovaluta.

Ci sono dei limiti tecnici?

Sì, le blockchain presentano due limiti tecnici:

  • Consumo spropositato di energia elettrica
  • Nessuno ha ancora trovato un modo semplice di fare business con le blockchain (vedi caso di Amazon e Facebook).

Si può fare un esempio concreto di blockchain?

Certo! Come già accennato sopra, quando si parla di blockchain si può far riferimento ad Ethereum.

Si sta qui parlando di un software gratuito, open-source e programmabile che permette agli sviluppatori di utilizzarlo per creare applicazioni decentralizzate (DAPP).

Come altre blockchain, ha una criptovaluta: EHT (Ether). Essa è una moneta digitale, può essere inviata a qualsiasi persona (a basso costo), ovunque nel mondo e in modo istantaneo.

Non vi è alcun governo o azienda che controlla l’emissione della moneta; essa è appunto decentralizzata e limitata.

Stiamo per giungere al termine di questo incontro e, dopo aver ringraziato Alessio Sperlinga per la trattazione di questo tema, passiamo la parola ad Ivan Vitali che si occupa di amministrazione, finanza e controllo e di sviluppo di progetti sociali.

Ivan pone l’accento sulla questione della fiducia, ritenendola tema fondante di blockchain.

La fiducia rimanda ad un rapporto umano. Come ci relazioniamo noi alla fiducia? Quale rapporto abbiamo con essa?

In un rapporto umano, un soggetto interagisce con un altro soggetto, entrambi esseri sociali e complessi, legati da un bisogno di interazione.

Tenere insieme blockchain con la fiducia significa porsi la seguente domanda:

“Quando non posso fidarmi di una persona, come posso usare qualcosa che non è denaro?”

Nella speranza di poterci rivedere presto, vi auguro un buon fine settimana.

Alessia Lombardi

LEZIONE DEL 3 APRILE – INTELLIGENZA ARTIFICIALE

La lezione del 3 aprile si svolge, per cause di forza maggiore, in via telematica ed è tenuta dal docente Alessio Sperlinga.

La lezione viene svolta sempre tramite Webex; un’app gratuita che ci consente facilmente di collegarci tutti e fare videoconferenze.

Il webinar è diviso in 3 parti…

Il docente apre la lezione presentando il concetto di “Intelligenza Artificiale” e delle componenti che ne fanno parte.

L’intelligenza artificiale fa parte della creatività umana e può essere interessante, ma allo stesso tempo difficile e complessa.

L’intelligenza parte dal nostro cervello, che è la sede dei nostri pensieri e dei nostri segnali creativi.

Esso è composto da neuroni; dove  all’interno abbiamo immagini, segnali e strutture semplici.

Per capire al meglio questi concetti, il docente ha inoltrato nella chat di gruppo dei link con dei video, che accompagnano i diversi argomenti.

La nostra forza intellettuale viene esercitata dalle macchine e dalla loro energia.

Come viene mostrato in uno dei video, tramite la “Machine de Blaise Pascal” del museo francese, una macchina non può mai sbagliare.

Essa esercita un’attività continua, che non va mai interrotta.

Alla base di tutte le operazioni intelligenti abbiamo il computer; una macchina che imita tante altre e realizza programmi secondo leggi fisiche.

Il programma è un insieme di istruzioni e operazioni, che seguono degli specifici comandi.

Il docente ci ha mostrato un programma chiamato “InterpreteLogo”; ci permette di creare operazioni o realizzare forme attraverso opportuni comandi.

Scrivere un programma richiede, quindi, un determinato linguaggio.

Viene definito un programmatore come colui che, attraverso la relativa fase di programmazione, traduce o codifica algoritmi risolutivi di un problema, dando dei comandi al computer.

Come abbiamo visto “Logo” è un linguaggio di programmazione a scopo didattico, che richiede una particolare attenzione e delle ragioni specifiche.

Più pensiamo, più cose abbiamo da fare… proviamo a pensare come sarebbe la visione di un programmatore? Come osserva lui il mondo?

Il modo di pensare o il ragionamento di un programmatore è diverso da quello classico umano.

Ad esempio, anche in una semplice spesa da fare … le istruzioni che vengono date a noi per comprar qualcosa, vengono interpretate in modo diverso da un programmatore.

Questo perché i linguaggi non hanno MAI una forma univoca.

A tal proposito,abbiamo diverse categorie di linguaggi:

Da qui, possiamo definire il SILLOGISMO, un tipo di ragionamento dimostrativo che fu teorizzato da Aristotele e classifica i diversi argomenti.

Abbiamo inoltre, il SILLOGISMO ASSERTORIO basato su 3 principi:

Per tanto il sillogismo è un strumento necessario, ma di per sé non sufficiente per arrivare alla verità.

Ma quindi cos’è esattamente l’intelligenza artificiale? E a cosa serve?

Nessuno può dare una vera e propria definizione.

Essa è un ossimoro; “ l’intelligenza non è mai artificiale, l’artificiale non è mai intelligente”.

È un modo per fare molte cose ( piuttosto complicate a volte), senza la necessità di essere intelligenti.

Abbiamo separato quindi la capacità di agire, dalla necessità di essere intelligenti.

Un altro concetto che possiamo collegare è il “ Test di Turing ”; un criterio, che venne suggerito da Alan Turing, per determinare se una macchina sia in grado di pensare e l’uomo di interagire con essa.

Le intelligenze artificiali hanno 3 caratteristiche:

  • Logica
  • Grammatica
  • Associazione

Allo stesso tempo,ad esse mancano:

  • Conoscenza artificiale
  • Intuizione
  • Immaginazione

Questo tipo di intelligenza, si collega all’apprendimento automatico o meglio denominato “ Machine Learning”.

Essa è una branca dell’intelligenza artificiale e raccoglie un insieme di conoscenze e metodi necessari, per associare quello che tu dici ad una macchina.

Al cuore del “Machine Learning”, abbiamo dati e algoritmi.

Questa tecnologia ci aiuta a fare di più, in meno tempo e a progettare diverse strategie.

Ci spiega come un computer è in grado di adattarsi velocemente alle nostre esigenze e ai nostri gusti.

Verso la fine della lezione, abbiamo sperimentato un gioco telematico realizzato dal docente.

Il gioco consiste in delle offerte, come una classica asta per vendere dei beni al miglior offerente.

Nel nostro caso, abbiamo un camper con 3 famiglie diverse che realizzano delle offerte per comprarlo.

Nel gioco abbiamo 3 obiettivi da rispettare, prima di realizzare le varie cifre.

Le 3 famiglie, vengono interpretate da Alessia, Davide e me.

I testimoni invece da Gaia e il docente Alessio.

Insieme siamo riusciti a creare una “rete neutrale”, dove ognuno correggeva la propria cifra per arrivare all’offerta più conveniente.

Con questo gioco abbiamo capito come, cambiando e correggendo le varie cifre delle offerte, siamo riusciti ad arrivare ad un obiettivo.

Non posso che ringraziare il docente per le sue nozioni e per i suoi sforzi nel portare avanti il master, nonostante la situazione che stiamo vivendo.

Giuditta Maccacaro

Lezione del 20 marzo – la Gestione delLe Riunioni – Testimonianze Imprenditoriali

L’argomento del giorno proposto da Alessio Sperlinga è quello delle Riunioni. La lezione ancora una volta è stata effettuata tramite l’utilizzo di Webex, a causa delle restrizioni in atto nel nostro amato paese.

Alessio Sperlinga ha parlato ai ragazzi sulla gestione delle riunioni

Alessio ha innanzitutto introdotto il tema, le riunioni sono momenti importanti nella vita progettuale, un esempio pratico della loro importanza  lo si ha sicuramente all’interno di un’azienda, grande o piccola che sia, poiché riunione è spesso sinonimo di organizzazione.

Ma, per far sì che una riunione possa essere efficace bisogna necessariamente tener conto di alcuni “must”:

  • Bisogna fissare un orario d’inizio e uno di fine da rispettare tassativamente
  • Deve avere una buona organizzazione logistica(per esempio stabilendo la durata di ogni intervento)
  • Deve necessariamente avere un ordine del giorno preciso e stabilito precedentemente
  • Deve avere un numero limitato di partecipanti

Una riunione nell’atto pratico prevede che vengano prese delle decisioni, che emergano temi, problemi  e che si possa pianificare, organizzare il lavoro in modo ottimale.

Quanto emerso durante lo svolgimento della riunione deve essere poi riportato all’interno  di una sintesi, detta verbale, per far sì che venga tenuta traccia in futuro di quanto trattato in passato.

Successivamente è intervenuto Emanuele Belgeri, portando l’attenzione dei ragazzi sul tema della crescita personale, oltre che su come affrontare la paura.

Emanuele Belgeri

La paura è un emozione primaria, provocata da una situazione di pericolo, che può essere reale,o prodotta dalla fantasia, dai pensieri di un individuo; Emanuele spiega come l’uomo abbia comunque la possibilità di scegliere come agire, scegliere praticamente se avere paura o meno, naturalmente se una situazione lo permette.

Ha trattato quindi il tema della gestione dei pensieri, di  come noi uomini possiamo scegliere cosa pensare, condizionando  quindi i nostri pensieri, ad esempio in una situazione di pericolo possiamo intravedere un finale favorevole.

Per quanto riguarda l’integrità , ha spiegato ai ragazzi quanto sia importante fare effettivamente ciò che si dice, oltre a spronarli sul fatto di credere doverosamente in sé stessi, senza aspettarsi l’approvazione altrui per quanto da loro fatto.

Infine è intervenuto l’imprenditore Giovanni Pastorino, che ha raccontato la storia della sua azienda,la DELTACALOR,  nata a metà degli anni novanta e diventata nel 2002 una realtà industriale all’avanguardia.

L’ingegnere Giovanni Pastorino

L’azienda  situata nel calolziese, produce e commercializza radiatori, scaldasalviette tecnologicamente innovativi e di design.

L’ing. Pastorino partendo da un’idea intelligente di unire utilità e design, ha riscontrato un gran successo a livello territoriale, nazionale e soprattutto internazionale, riuscendo a far conoscere il proprio prodotto in giro per il mondo.

Non si è potuto fare a meno di trattare l’argomento del momento il “COVID-19”, che da qualche settimana ha sconvolto l’ordinario, preoccupando notevolmente gli imprenditori come l’ing. Pastorino, che ha espresso tutto il suo timore per la situazione venutasi a creare, raccomandando ai ragazzi di tenere duro, di impegnarsi in ciò che fanno il più possibile anche in una situazione di difficoltà come questa.

Un ringraziamento speciale ad Alessio Sperlinga ed Emanuele Belgeri, che malgrado la situazione hanno portato ai ragazzi una lezione utile al loro futuro, trattando temi in modo efficace, con il loro ormai solito entusiasmo.

Un ringraziamento va poi sicuramente all’ing. Giovanni Pastorino, per aver portato la propria testimonianza imprenditoriale ai partecipanti, oltre ad un’importante riflessione sulla situazione attuale in Lombardia e più in generale ormai in tutto il mondo.

Il Master Lecco 100 non si ferma…

Davide Riganelli

Lezione del 13 Marzo – Strumenti informatici : WordPress

IL MASTER LECCO100 È ONLINE

Nelle ultime due settimane il master è stato somministrato online, con Skype, Zoom e Webex.

Il master Lecco 100 online è stata una necessità a causa del Coronavirus.

E’ stata comunque un’esperienza positiva per noi formatori perché abbiamo potuto provare diverse piattaforme direttamente sul campo e quindi abbiamo dovuto risolvere dei problemi veri per rendere fruibili diversi tipi di contenuti ai partecipanti.

Nel momento in cui scrivo questo articolo stiamo facendo una sessione Webex per imparare ad usare WordPress ed alcuni allievi hanno scritto le loro impressioni:

GAIA

In questi giorni, per cause di forza maggiore, il Master Lecco100, che sto seguendo, si sta svolgendo in modalità online. Sicuramente l’esperienza è molto interessante perchè per ogni lezione stiamo utilizzando e sperimentando strumenti diversi, alcuni comuni, come Skype, altri sconosciuti e molto performanti come Zoom e Webex. Sicuramente, a parte qualche inconveniente tecnico, l’esperienza è molto positiva, riusciamo tutti ad interagire e a comunicare seppur a distanza. Forse l’unica pecca sta nel fatto che, non essendo in presenza, la soglia dell’attenzione si abbassa.

DAVIDE

La mia esperienza sul master online è tutto sommato positiva, purtroppo mi riesce più difficile farmi coinvolgere e mantenere un alto livello di attenzione via webcam, ma è un bene che stia procedendo, per cercare di distrarsi dalla situazione venutasi a creare a causa del coronavirus. La scorsa settimana è stata molto interessante la lezione di Cristina Pedretti, che ha introdotto il tema del coaching, così come la testimonianza di Diana Mcwilliam, molto profonda e toccante.


ILARIA

Grazie alle lezioni online sono finalmente riuscita a seguire il Master Lecco 100. Fino ad ora per lavoro purtroppo non mi sono mai recata in aula a Lecco e probabilmente avrei dovuto rinunciare al corso formativo. Invece ora, grazie alle lezioni online inizio a scoprire i contenuti del corso. So di avere perso molte nozioni e le relazioni umane, ma così ho sperimento una nuova modalità di relazione. Quindi piacere a tutti e grazie per avermi accolta… un po’ in ritardo!

ALESSIA

Sono venuta a conoscenza del Master tramite passaparola. Ho deciso di prenderne parte sia per provare una nuova esperienza sia perché penso che il tema sia davvero interessante da affrontare. Ad oggi sono molto soddisfatta delle lezioni, del clima che si è creato, dei miei compagni e delle persone che di volta in volta ho potuto incontrare. Una cosa bella, che mi ha molto colpito, è la possibilità di affrontare le lezioni da più punti di vista; non solo lezioni frontali ma anche lezioni interattive ed eseguite online. Adesso siamo collegati sul web per cercare di capire come funziona wordpress.

Alessio Sperlinga

11 maggio – sicurezza informatica

L’argomento della mattinata di sabato 11 maggio è la sicurezza informatica. A chiarirne molti aspetti e a confrontarsi con i ragazzi sul tema è l’esperto di informatica del Master Lecco100, Alessio Sperlinga.

La mattinata si apre con una riflessione: la rete, che ormai tutti conoscono e in cui molti navigano quotidianamente, è nata ed è giustamente percepita come uno spazio libero e come uno strumento che ha permesso a chiunque avesse una connessione di accedere al sapere. Ma Internet è davvero uno spazio consacrato alla libertà o, in realtà, c’è il rischio di subire condizionamenti con il suo utilizzo?

In un’epoca in cui la costruzione dell’identità è un tema essenziale, non si può non tenere conto di come l’identità “online” che ognuno ha, perché la costruisce da sé o perché gli viene attribuita, spesso non corrisponda esattamente all’identità reale. Da un lato, non si ha mai la certezza che le persone con cui si interagisce su Internet siano quello che sembrano o che dicono di essere; dall’altro, a causa del sempre più sfrenato uso della profilazione, i nostri comportamenti online vengono analizzati e trasformati in dati. È come se si fosse passati dalla convinzione del “io sono quello che dico che sono” all’incubo del “io sono quello che Google dice che sono”. La nostra libertà viene quindi di fatto ridotta ed espropriata per logiche di sicurezza e di mercato.

Il nostro attaccamento alla tecnologia, inoltre, ci porta a stabilire un rapporto di profonda dipendenza dagli oggetti che ci permettono di restare sempre connessi, tanto che, se per caso dovessero rubarci il cellulare, sentiremmo di aver perso un pezzo della nostra identità.

Queste circostanze fanno sì che chiunque usi la tecnologia sia esposto a dei rischi. Senza essere fatalisti e pensare subito alle drammatiche conseguenze di un eventuale furto di identità, il fatto che i nostri dati, nel momento in cui si utilizza la rete, non siano al sicuro è una realtà che non può essere ignorata.

È per questo che, come spiega Alessio Sperlinga, è auspicabile avere un atteggiamento prudente quando si tratta di svolgere attività in rete e fornire i nostri dati. L’informatico consiglia ai ragazzi del Master di adottare alcuni accorgimenti, per arginare e limitare le invasioni della privacy e, di fatto, la limitazione della libertà personale.

Per cominciare, in luoghi potenzialmente presidiati, sarebbe bene prestare attenzione a quello che si dice e parlare pensando di essere ascoltati, poiché potrebbero esserci dei microfoni che registrano i temi di cui parliamo e le opinioni che esprimiamo.

Un altro consiglio riguarda l’uso degli strumenti di pagamento: quando si effettua un pagamento online è infatti consigliabile usare solo carte ricaricabili, e non carte di credito per via della tracciabilità delle operazioni svolte con quest’ultime.

Ambito che è forse di maggior interesse per i ragazzi del Master è quello relativo alla gestione dei profili social. Questi profili sono infatti profondamente personali e può capitare, specialmente nelle ore serali, come è stato dimostrato da alcuni studi, di scrivere cose più intime che, una volta pubblicate e condivise, rimangono nella rete per sempre. Particolare attenzione si dovrebbe prestare, in questo caso, anche alla condivisione di dati sensibili come il sesso, le opinioni politiche e sindacali, l’appartenenza religiosa; tutte informazioni che, guarda caso, la maggior parte dei social media ci invitano ad inserire non appena cerchiamo di creare un profilo.

La costruzione della propria web reputation sui profili social è cosa delicata, poiché è ormai risaputo che molti selezionatori, durante il momento di scelta dei candidati migliori per determinate posizioni lavorative “sbirciano” i profili social e tendono a classificare i candidati sulla base dei post e delle foto condivise. È per questa ragione che, nel caso si abbiano passioni particolari o interessi curiosi, è consigliabile creare vari canali in cui creare post relativi, e condividere poi questi post sulla propria bacheca dal canale, in modo da evitare di essere identificati unicamente con i propri hobby e interessi privati “a prima occhiata”.

Alessio suggerisce inoltre di fare attenzione anche alle app che si scaricano e si acquistano, poiché spesso richiedono autorizzazioni per accedere ad informazioni di altre app come la rubrica, la galleria del telefono, ecc., che non sempre risultano necessariamente connesse al funzionamento dell’app scaricata. Per quanto riguarda invece la protezione della propria privacy, è consigliabile avere delle password per ogni app, richieste all’apertura. Se siamo a corto di fantasia, la tecnologia ci viene ancora una volta in aiuto: esistono infatti al giorno d’oggi dei generatori di password, che ci permettono di non cadere nella (purtroppo affascinante) trappola di usare la stessa password per tutti gli account. Se questo infatti può sembrare molto comodo, in realtà ci espone ad innumerevoli rischi.

Un altro accorgimento che si può adottare per proteggere i propri dati e documenti è quello di ricorrere alla crittografazione, scaricando appositi programmi che consentano di proteggere i nostri dati, chiedendo una password al momento dell’accesso. Questa tecnica è molto utile anche per salvare eventuali liste di password utilizzate per diversi account, e che altrimenti ci dimenticheremmo: sarà possibile per noi averle sempre a portata di mano, ma sarebbe difficilissimo per un estraneo raggiungerle, se protette da crittografazione.

È molto importante, inoltre, fare un back up abituale dei propri dati e documenti, per evitare di esporci ai rischi di perdita e danneggiamento dei nostri file. Da ultimo, ma non per importanza, è essenziale dotarsi di un buon antivirus, da installare su tutti i nostri dispositivi elettronici.

Dopo tutti questi utili consigli, non ci resta che metterli in pratica per fare un uso consapevole della rete!

Arianna Scaglia