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Lezione del 27 marzo : la gestione della paura – La gestione di un profilo linkedin

Visto il perdurare della pandemia anche la lezione del 27 marzo del Master Lecco100 si svolge in modalità telematica trattando il tema della “Gestione della Paura”, oggi più che mai attuale.

La lezione è tenuta da Alessio Sperlinga che apre anticipando brevemente il tema della mattinata e presentando gli ospiti. Oggi infatti sono con noi anche Alessio e Fabrizio, due colleghi di Alessio, e Chiara Gianola, una ex alunna del Master che ci porterà la sua esperienza di vita e di lavoro.

Alessio Sperlinga

Alessio inizia la lezione con il suo “This I believe”. Il “This I Believe” è un format radio inventato nel 1951 a Londra da Edward Murrow e consiste in un discorso in cui le persone devono dire, in cinque minuti, cosa le motiva nella vita e quali sono i loro valori. Dalle prossime lezioni, ognuno a turno, dovrà presentare il proprio “This I Believe”

Alessio Sperlinga inizia poi il suo intervento condividendo un video che richiama tutti gli elementi della paura e facendo notare ai ragazzi come chiunque, ad un certo punto della propria vita, per un motivo o per l’altro, ha avuto paura. Si osserva dunque come la paura sia una cosa naturale, e, come diceva Aristotele, la natura non fa mai nulla per niente; dunque anche la paura deve avere un significato.

La paura è infatti una delle emozioni di base proprie della nostra specie, ed è intrinseca alla condizione umana. Alessio mostra poi una figura con delle facce che rappresentano le sei emozioni di base che ritroviamo in tutti gli esseri umani in ogni parte del mondo, ossia felicità, tristezza, disgusto, stupore, rabbia e paura. In generale tutte le emozioni nascono come risposta ad un bisogno e nello specifico la ragioneprimaria per cui si manifesta l’emozione della paura è legata ad un istinto di sopravvivenza.

Ma che cosa, di fatto, genera la paura? I nostri bisogni di sicurezza implicano un controllo completo della situazione, tuttavia la vita è fatta di incertezze e cambiamenti continui ai quali noi non possiamo e non dobbiamo resistere. In genere, la causa della paura è proprio questo cambiamento improvviso che introduce nuove variabili o modifica l’ambiente familiare facendo così perdere l’orientamento agli esseri umani.

Nel corso della nostra vita ci troviamo a fronteggiare cambiamenti esterni e percepiti come pericolosi nel sistema-mondo, come ad esempio quella dell’attuale pandemia, oppure cambiamenti tipicamente umani come per esempio la morte.

Per affrontare al meglio un cambiamento quando avviene e sapersi reorientare ci sono quattro passi da seguire. In primis bisogna accorgersene; una volta che siamo coscienti del cambiamento non dobbiamo subirlo, questo significa che non possiamo continuare a fare quello che facevamo prima, ma dobbiamo accettare il cambiamento. Questa è sicuramente la fase più difficile ma, in questi casi, sapersi adattare alla realtà è più utile che capire, ed è importante ascoltare, osservare, apprendere a non ripetere gli stessi errori, imparare dall’esperienza e accettare di non avere mai certezze. Una volta che ci siamo adattati e siamo “sopravvissuti” al cambiamento allora potremo cercare di capirlo, di pensarlo e infine di guidarlo.

In generale comunque ci sono varie risposte che si possono dare alle paure che possono essere di due tipi: o passivo-reattive come per esempio il nascondersi, il fuggire, il mimetizzarsi oppure proattive come trovare dei sistemi per resistere più a lungo o addirittura, quando c’è un predatore, attaccare anche fisicamente.

Alessio lascia poi ai ragazzi cinque minuti per svolgere un esercizio legato alla paura: ognuno deve ricordare una situazione in cui ha avuto paura e pensare a come questa è stata affrontata.

La tematica della paura è inframezzata dalla testimonianza di Chiara Gianola, ex alunna del Master Lecco100 e attualmente Relationship manager presso Linkedin, che racconta ai ragazzi la propria esperienza di vita e di lavoro.

Chiara Gianola

Chiara racconta delle sue esperienze di volontariato e lavorative in giro per il mondo per arrivare infine a parlare del suo attuale lavoro che si discosta del tutto dal suo percorso di studi. Chiara sottolinea come, comunque, il fatto di avere una base di studio molto differente dal lavoro che si va a svolgere, possa essere sfruttata nelle varie esperienze lavorative in quanto porta ad avere un approccio “fuori dagli schemi” (o addirittura un vantaggio competitivo) che può rivelarsi spesso utile e apprezzato da datori e colleghi di lavoro.

Chiara poi, considerato il tema della giornata, si sofferma su dei momenti della sua/vita carriera in cui ha provato paura, sottolineando però come questi moment siano stati dei veri e propri momenti di svolta in positivo. Chiara suggerisce inoltre di affrontare i momenti di cambiamento e paura preoccupandosi e lavorando solo su quelle cosa che possono essere effettivamente cambiate senza incaponirsi e preoccuparsi per le cose che non dipendono da noi.

Infine Chiara, vista la sua posizione in Linkedin, dedica l’ultima parte della sua testimonianza a dare ai ragazzi qualche consiglio per migliorare un colloquio di lavoro e su come gestire e completare un profilo Linkedin.

Ringraziamo Chiara per la testimonianza e per i preziosi consigli condivisi che saranno utili soprattutto per dei ragazzi giovani come noi ancora alle prime esperienze lavorative.

La lezione prosegue poi sempre sulla gestione della paura. Dopo un veloce ripasso dei temi trattati in mattinata Alessio prosegue spiegando che essenzialmente la paura, seppur talvolta possa essere percepita collettivamente, si muove sempre ad un livello micro, è cioè un processo che avviene nella nostra mente per cui, da uno stimolo, interno o esterno, si genera una sensazione, che diventa emozione, che a sua volta diventa un sentimento e dà luogo ad un’azione. In poche parole, la paura fa da strategia di sopravvivenza, è la sensazione a partire dalla quale l’essere umano sviluppa tutte quelle strategie di difesa, attacco o resa che lo portano ad adottare comportamenti passivi, reattivi e pro-attivi che generano nuove soluzioni.

L’emozione della paura nasce perché nel nostro cervello abbiamo un sensore, l’amigdala, che, quando prova uno stimolo fisico, si collega molto velocemente al resto del cervello creando così una reazione. Tra stimolo e reazione ci possono essere pochi secondi ma, se conosco il processo, posso inserire un elemento che mi permette di decidere come agire.

La buona notizia è, quindi, che il fatto di provare paura, pur essendo inevitabile, è sempre uno stato mentale e, come tale, può essere cambiato e controllato, agendo sul processo.

Ci sono diverse correnti di pensiero che si sono dedicate ai metodi per affrontare la paura e in generale i momenti traumatici.

Alcuni di questi individuano nel ricordare e nel guardare la situazione dall’esterno il punto cruciale per superare questi stati mentali. Lavorare in questo modo è utile perché ci fa guardare l’evento in modo distaccato e razionale.

Alessio spiega poi la visione stoica e fa esercitare i ragazzi con la tecnica, definita da Seneca in vista della sua morte, della premeditatio malorum (vedi immagine)che prevede che, se non è possibile prevenire che qualcosa di spaventoso accada, è però sempre possibile sviluppare strategie per negoziare con la paura, come con un’antica nemica, e, senza opporre resistenza, lasciare che si trasformi in una nuova amica, fedele consigliera al nostro fianco nel momento di riparare agli imprevisti e guidare il cambiamento.

Ogni alunno ha poi del tempo per esplicitare quali sono le cose che teme accadono, cosa può fare per prevenire queste cose, e, nel caso accadano come può risolvere. Il passo successivo sarà poi quello di valutare i costi dell’inazione (a livello fisico, economico, ecc), ossia cosa succede se si resta passivi di fronte a questi eventi traumatici.

Infine Alessio, mostrando dei video, accenna ad alcune strategie/tecniche che possono essere messe in pratica per reagire alla paura. Si sottolinea come tutte le strategie mostrate siano strategie di gruppo, tuttavia non sempre la collaborazione è facile o comunque possibile.

Ringrazio molto Alessio per avere affrontato con leggerezza e razionalità questo tema delicato e interessante!

Gaia Milani