Lezione del 06 Maggio. LA MEDIAZIONE ED I COLLOQUI DI LAVORO – 1° parte

La giornata del 06 maggio 2016 si apre con l’intervento del Dott. Commercialista Massimiliano Ferrari per affrontare il tema della mediazione. Dopo una breve presentazione in cui il docente sottolinea quali sono le aree in cui si trova ad operare, tra cui vi è quello della mediazione, si entra nel vivo del tema.

Il termine mediazione in senso generale lo si può attribuire a molti ambiti, da quello legale alla linguistica; ciò di cui ci siamo occupati durante la giornata di master si riferisce al primo. Per prima cosa sono state introdotte le PROCEDURE STRAGIUDIZIALI DELLE CONTROVERSIE . Infatti due persone in conflitto possono mettersi d’accordo senza ricorrere al giudizio: in questo caso si parla di MEDIAZIONE CIVILE o COMMERCIALE, un tempo indicata con il termine CONCILIAZIONE. Solo dal 2010 con il termine CONCILIAZIONE si inizierà ad indicare l’accordo, frutto della mediazione.

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Il meccanismo della mediazione necessita di una terza parte: il MEDIATORE. Per capire meglio chi sia e quali siano le sue mansioni occorre precisare che non si tratta né di un ARBITRO né di un GIUDICE.

Può essere utile evidenziare quali sono le caratteristiche del buon mediatore:

  • inizia presentandosi e dicendo qual è il suo ruolo, sottolineando che è assolutamente NEUTRALE;
  • per dare maggior solidità a favore della sua neutralità NON DEVE MAI DARE RAGIONE a una delle due parti;
  • deve stare molto attento anche alla COMUNICAZIONE NON-VERBALE : non annuire, non stare troppo avanti o indietro col busto sol per citare alcuni esempi;
  • deve dare lo stesso tempo per esporre i fatti ad entrambe le parti;
  • deve fare molte domande aperte;
  • cerca di mettere a loro agio le parti poiché lasciarle sfogare spesso è necessario per arrivare ad un accordo;
  • deve specificare che tutto ciò che succede in sede di mediazione è assolutamente riservato e inutilizzabile in qualsiasi altra sede in modo da rendere più tranquille le due parti;
  • cerca di aiutarle lasciandole parlare liberamente e ALLARGANDO GLI ARGOMENTI, ovvero collegandosi ad argomenti non direttamente legati alla disputa ma che possono rivelarsi fondamentali per la sua risoluzione ( cosa che non è possibile fare in giudizio);
  • se necessario può sentire le parti separatamente ( ovviamente entrambe ) e utilizzare ciò che è emerso per aiutarle a trovare un accordo solo nel caso in cui le parti autorizzino il mediatore a esplicitare ciò che è emerso nel colloquio separato;
  • deve cercare di mettere in evidenza i LATI POSITIVI;
  • NON DECIDE ma semplicemente FACILITA le parti a poter decidere come risolvere la lite; è questo il principale elemento che li differenzia da un giudice o arbitro che invece emetto una sentenza;
  • utilizza TECNICHE DI MEDIAZIONE ;

La MEDIAZIONE è più vantaggiosa se paragonata al giudizio in quanto presenta :

  • tempi e costi ridotti;
  • una ridotta burocrazia;
  • dopo un tentativo di mediazione si può comunque andare in tribunale;
  • approccio a 360° ;
  • cerca soluzioni condivise;
  • crea accordi duraturi;

Occorre precisare cosa si intende per ‘approccio a 360°’ : significa, attraverso le tecniche della mediazione, spostare le parti dalla POSIZIONE, quello che emerge, all’INTERESSE, ossia quello che davvero vogliono ottenere ; se risulta che l’interesse per entrambe le parti è il medesimo generalmente è molto difficile risolvere la controversia.

Quella che è stata appena descritta è la MEDIAZIONE CIVILE, che può essere FACILITATIVA oppure VALUTATIVA. In questo secondo caso il mediatore cerca di suggerire una soluzione o di dare un consiglio, cosa assente nel primo caso.

Un altro tipo di mediazione è quella TRIBUTARIA: questa riguarda soluzioni che coinvolgono il fisco e infatti si parla di CONTENZIOSO FISCALE. Generalmente quando si ha un RECLAMO si procede o con l’annullamento dell’atto oppure con una MEDIAZIONE TRIBUTARIA, all’interno del contenzioso fiscale che si occupa di gestire i problemi con l’agenzia delle entrate, equitalia ed altri organi simili.

In  questo tipo di mediazione quindi le due parti risultano essere lo STATO e il CONTRIBUENTE, e lo scopo risulta essere lo stesso di quella civile, ossia cercare di trovare una soluzione senza arrivare al tribunale. Sebbene si chiami mediazione non vi è in questo caso un vero e proprio mediatore ma semplicemente le due  parti. Per questo motivo il dott. Ferrari ha cercato di evidenziare quali caratteristiche della mediazione civile potessero essere portare a quella tributaria al fine di migliorarla; prima fra tutte la possibilità di spostare il fisco dalla posizione all’interesse.

Il pomeriggio invece ha visto come protagonista  il dott. Mario Attilio Ostidich che ha affrontato il tema dei colloqui di lavoro.  Per prima cosa è stato evidenziata la differenza tra OCCUPAZIONE ed OCCUPABILITA’ (EMPLOYABILITY): la prima si riferisce al lavoro mentre la seconda rappresenta la capacità di trovare, mantenere e cambiare un posto di lavoro rimanendo sempre sulla “cresta dell’onda”.

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Entrando più nel merito della questione il dott. Ostidich si sofferma sulla valutazione dei CV: essi ormai si presentano scadenti, tutti uguali o molto simili (colpa dei formati europei), con informazioni fasulle in cui ci si vende come “fotomodelle disposte a tutto” ; la mancanza di sincerità rappresenta il problema principale.

CV e colloqui d’altronde sono ancora il mezzo per assumere più utilizzato anche se  oggi i social sono moto importanti: la reputazione in rete è fondamentale, costruirsi un buon profilo linkedin ad esempio può aiutare molto. Bisogna quindi evitare di pubblicare sui social network tutto ciò che potrebbe compromettere una carriera professionale.

Il problema  reale è trovare la propria identità e riuscire a comunicarla con comportamenti e modi di fare.

Andare a  cercare lavoro difatti è un lavoro di marketing: riesco se ho un prodotto di qualità soddisfacente in rapporto al mercato, ovvero che sappia rispondere alle esigenze della domanda.

Dopo questa panoramica generale il dott. Ostidich evidenzia come agisce un buon selezionatore :

  • scartare i piantagrane perché moltiplicano i problemi;
  • non assumere persone troppo insicure, nemmeno se brave, perché fanno perdere tempo;
  • non assumere persone troppo sicure di sé perché tendono ad essere troppo autonome e non si coordinano con gli altri;
  • a seconda del tipo di lavoro cerca una persona che abbia quelle caratteristiche, come ad esempio creatività piuttosto che meticolosità;

Colui che cerca lavoro invece deve:

  • essere sincero;
  • dare del Lei;
  • non dire mai “mi va bene qualsiasi cosa”;
  • mostrare sempre garbo, orgoglio, dignità senza però essere aggressivi o arroganti;
  • trovare le motivazioni;
  • essere puntuale e curato nell’abbigliamento;
  • salutare dando la mano con garbo;
  • ascoltare;
  • controllare la gestualità;
  • mostrare di conoscere l’azienda in cui si vorrebbe entrare a lavorare;
  • limitare l’ansia;

Nel mondo del lavoro le azienda usano strumenti e consuetudini che non insegna l’università; per questo motivo ci vuole:

  • volontà di capire;
  • capacità di agire con entusiasmo, volontà e prudenza;
  • mantenere dei buoni rapporti interpersonali;

Al lavoro bisogna starci 8 ore al girono e quindi se non ci si trova bene diventa pesante.

La giornata si conclude riprendendo il concetto con cui si era aperto il pomeriggio : OCCUPAZIONE VS OCCUPABILITA’, passando attraverso temi collegati al tema del lavoro come quello della crisi.

 

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