Ospiti politici e giornalisti – i tipi psicologici di Jung – macrofenomeni finanziari e criptovalute

LECCO100  –  24/25.03.2023

La lezione di venerdì 24 marzo è iniziata con le differenze che distinguono i Trainer e i Coach.

Se infatti i primi offrono metodi e strumenti per allenare l’individuo nelle sue consapevolezze e abilità lavorative, il Coach ricopre una figura diversa, dove l’aspetto psicologico e personale è al centro. In questo caso la figura diventa di supporto al percorso dell’individuo, che lavorerà sulla sua consapevolezza interiore (tra le tante cose).

Questo tipo di premessa è stata necessaria per introdurre il concetto del “conoscere se stessi per Riconoscere gli altri” , che abbiamo trattato per il resto della mattinata e che abbiamo ripreso ?

Perché però ci interessa riconoscere gli altri?

Ci possono essere varie risposte a queste domande, e quasi tutte si ricollegano al tema della conoscenza come potere, vantaggio, che può essere usato e messo in pratica in tutte le situazioni della vita;
per rapportarsi meglio con persone diverse da noi, per riconoscere noi stessi nelle differenze, e infine anche per influenzare, se necessario, i comportamenti altrui, oltre che ai nostri, per ottenere qualcosa.

Ecco, detta così…forse è meglio restare sul tema della comprensione e della migliore interazione!

Sono stati quindi introdotti due elementi principali per suddividere, in maniera volontariamente “semplicistica”, i diversi tipi di personalità:
l’ENERGIA (sull’asse delle X) che si suddivide in introversi (guidati dalle intuizioni e riflessioni interne) e gli estroversi (spinti dalle sensazioni e orientati all’esterno).
Dove le persone puntano la loro energia, così si differenziano.

L’altro elemento fondamentale riguarda la modalità di prendere le DECISIONI (asse delle Y), che può essere guidato più dal pensiero(logico/analitico) piuttosto che dal sentimento (soggettivo/personale).

Dall’intersezione di questi elementi sono emerse 4 categorie chiare, purché semplificate, a cui sono stati identificati dei colori chiave: blu – rosso – verde – giallo, i “colori della personalità”.

Per fare un breve riassunto:
– BLU, introversi e logici, meglio interagire con loro presentando fatti precisi, magari per iscritto, lasciando tempo per valutare, senza avvicinarsi troppo ed evitando l’insolenza
– ROSSI, estroversi e logici, cercando di essere diretti, brevi e brillanti, andando dritto all’obiettivo, evitando esitazioni e perdite di tempo
– VERDI, introversi e guidati dal sentimento, bisogna essere pazienti, educati, dando il tempo di rispondere e facendo domande, senza approfittarsi del loro buon cuore e senza mettere fretta
– GIALLI, estroversi e tutto sentimento, preferiscono le interazioni aperte, socievoli e spontanee, senza troppi dettagli o ripetizioni

Con un breve questionario anche noi abbiamo avuto l’opportunità di scoprire il nostro colore, condividendo i resultati poi con il gruppo, così come le nostre esperienze e considerazioni.

E dopo questa parte, sono partiti gli ospiti della giornata.

Per primo abbiamo accolto PEPPINO CIRESA, ex presidente della ConfCommercio tra le tante cose. Attraverso il racconto della sua storia personale abbiamo potuto intravedere lo spessore di una persona che si è sempre messa “al servizio” della comunità attraverso tante attività e incarichi diversi. Ho apprezzato in particolare questa parte del servizio legato soprattutto ad esperienze e cariche di responsabilità, assunte non per il potere e la gloria, ma come impegno e dovere nel mettere il proprio contributo.

Subito dopo è arrivato a parlarci MAURO GATTINONI, Sindaco di Lecco dalle elezioni del 2020, che aveva visto come avversario politico proprio Peppino Ciresa, che coincidenza eh?
Anche Mauro ci ha raccontato la sua storia, dalle difficoltà dell’inizio della sua carica in piena zona rossa, agli aspetti più burocratici nascosti dietro il titolo. Ci ha immerso nella varietà del suo ruolo e delle capacità di ascolto e gestione della complessità necessaria, con uno spirito positivo e energetico, che ho apprezzato molto.

Infine come ultimo ospite abbiamo avuto GIANCARLO FERRARIO, ex direttore del Giornale di Lecco che ci ha raccontato della sua carriera e della sua passione per il giornalismo che negli anni ha ricoperto un ruolo fondamentale nella diffusione delle informazione nel territorio, così come dell’etica che deve essere presente dietro questo mestiere.

La mattinata di sabato mattina invece è stata dedicata all’approfondimento delle crypto valute partendo dal tema più generale delle monete, andando via via ad approfondire.

Abbiamo parlato di vari concetti diversi e collegati tra loro; cosa sono i derivati, la differenza tra inflazione e svalutazione, cosa sono i NFT e i BITCOIN, argomenti quantomeno comprensibili grazie all’introduzione sulle BlockChain precedente.
Nonostante i temi più distanti dalla mia area di interesse, ho apprezzato molto la lezione, che ha messo alla prova i concetti più tradizionali introducendo, anche in solo piccola parte, un pezzetto di innovazione e futuro.

Grazie ad Alessio e a tutti gli ospiti!

Lucia Milani

Governance di una microimpresa, la pratica del buon senso, riunioni utili e creazione di un second brain: sfaccettature di un Master “multipotenziale”

La quinta settimana del Master Lecco100 si è aperta, nella mattinata di venerdì 17 marzo, con la testimonianza di Walter Cortiana, responsabile commerciale e socio titolare, insieme al fratello, di 3C CATENE SRL di Lecco, un’azienda artigiana leader nazionale per la produzione di catene saldate di piccole dimensioni.


L’imprenditore lecchese, con la sua testimonianza, ha voluto sottolineare l’importanza dell’organizzazione aziendale e della crescita interna in contesto come quello della microimpresa, illustrando alcune delle strategie di business messe in atto nel corso degli anni e soffermandosi, in particolare, sull’orientamento al cliente. La possibilità di personalizzazione del prodotto e la costante garanzia di qualità, come dimostrato altresì dal raggiungimento della certificazione del Sistema Qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001, risultano essere tutte attività improntate alla fidelizzazione della clientela.
Un ulteriore aspetto che va ad affiancarsi alle strategie di business e che ha contribuito al successo della 3C CATENE SRL, è riconducibile al punto di vista dell’imprenditore in relazione alla gestione dei rapporti con la concorrenza. La scelta di creare delle aggregazioni di rete, basate su collaborazione e cooperazione tra imprese operanti nel medesimo settore, ha permesso all’azienda di entrare anche in mercati esteri che sarebbero stati difficilmente aggredibili singolarmente.
Nella vision di Walter Cortiana le relazioni e le collaborazioni risultano fondamentali per lo sviluppo interno dell’azienda, ma altresì per le esternalità positive chi si possono creare in favore del territorio. Da questa prospettiva ne derivano le collaborazioni dell’imprenditore con scuole, università e associazioni, volte a diffondere la cultura e promuovere progetti innovativi, con un focus particolare sull’orientamento scolastico e sull’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro

Mauro Piazza

Nella seconda parte della mattinata, i membri del gruppo hanno avuto modo di ascoltare la testimonianza di Mauro Piazza, Consigliere Regionale presso Regione Lombardia.
L’intervento è stato caratterizzato da una prima parte nella quale è stata fatta una panoramica di quello che è il ruolo del Consigliere Regionale e quali funzioni svolge, seguita poi da una seconda parte, contraddistinta da una riflessione sulla considerazione sociale della politica, indicata da Mauro Piazza come una sorta di “terzia via” tra la conoscenza e la tecnica, definendola come la “pratica del buon senso”.
Nel raccontare la sua esperienza, è emersa tutta la sua passione per la politica e il suo impegno per fungere da raccordo tra i bisogni del territorio e i possibili interventi di Regione Lombardia per rispondere alle esigenze. Leggendo tra le righe del discorso di Mauro Piazza, è intuibile come l’insieme delle sue idee e dei suoi ragionamenti convergano sempre nell’ottica di un fine ultimo preciso: il bene complessivo del territorio lecchese.

La mattinata di venerdì si è conclusa con una breve, ma al tempo stesso efficacie, lezione di Alessio Sperlinga sul tema delle riunioni, sulla loro organizzazione, sul ruolo di chi le conduce e di chi vi partecipa.
L’analisi della tematica è partita da uno spunto interessante: noi passiamo il 15% del nostro in tempo in riunione, pertanto è bene che impariamo a scegliere se e come indirle e a come utilizzare, nel modo più efficiente possibile, questa tipologia di strumento. Ebbene sì, uno strumento. Come più volte sottolineato da Alessio, le riunioni sono uno strumento, non un processo. Devono essere gestite con regole precise, senza “varie ed eventuali” e devono essere volte all’efficienza.
In tutte le riunioni il vincolo principale è dato da un fattore: il tempo. La massima che è possibile trarre è che “il processo prevale sul contenuto”: se è stato stabilito un termine, quest’ultimo deve essere inderogabilmente rispettato, a prescindere dal fatto che tutti gli argomenti dell’ordine del giorno siano stati o meno trattati.

Dopo il primo incontro, risalente a circa un mese addietro in occasione della giornata di apertura del Master 2023, ha avuto luogo il secondo appuntamento con Cristina Pedretti, ex allieva del Master Lecco100 nel 2013 e oggi Life & Corporate coach, formatrice e consulente.
Il tema di quest’ultimo incontro di venerdì pomeriggio è stato un concetto nuovo e, per la maggior parte dei presenti, del tutto inesplorato: la multipotenzialità.
L’approccio di Cristina, estremamente efficace ai fini delle tematiche di cui si occupa, consiste nel proporre ai partecipanti di svolgere alcuni esercizi che permettono di indagare, in modo introspettivo, su noi stessi, sulle nostre esperienze e sugli interessi coltivati nel nostro passato.
La lezione ha fornito gli spunti adatti per capire se e come riconoscersi come soggetti multipotenziali. Riportando come possibile definizione di “multipotenziale” quella proposta da Fabio Mercanti nel suo libro “Multipotenziali. Chi sono e come cambieranno il mondo del lavoro”, è possibile affermare che ciò che caratterizza questi soggetti non è la molteplicità di interessi fine a sé stessa, bensì il senso di coerenza individuale nello spostarsi da un’attività ad un’altra in base al proprio personale approccio alla vita, al lavoro e all’organizzazione del proprio tempo.
La multipotenzialità è un concetto che, in prima battuta, potrà sembrare astratto, ma che, in seguito ad un’analisi più approfondita, si è rivelato estremamente concreto e riconducibile a un’attitudine dell’individuo, ad una “super-skill” per adattarsi al cambiamento. Tuttavia, non si limita ad essere una caratteristica identitaria. È infatti possibile sollecitare in ogni persona un’attitudine alla multipotenzialità, come se fosse una competenza che si può sviluppare nel tempo. Una sorta di continua ricerca del cambiamento per uscire dalla nostra comfort zone e veicolata sempre da un principio-guida: la coerenza con il proprio continuo mutare. E in un contesto mutevole come quello nel quale viviamo, la multipotenzialità può permetterci di essere maggiormente flessibili e adattabili alle sfide che ci si presentano tutti i giorni, sia nel contesto della nostra vita privata, che in ambito lavorativo.

L’incontro di sabato mattina ha preso avvio con l’ormai consueto appuntamento del formato “This I Believe” dei partecipanti. In questa occasione è stato il turno di Francesco, il quale è riuscito a ricreare nelle menti di noi ascoltatori immagini concrete della vita quotidiana accompagnate da un’affascinante vena filosofica, mediante le quali ha saputo trasmettere i valori in cui crede.

La lezione, tenuta da Alessio Sperlinga, ha avuto come oggetto principale l’utilizzo di nuovi strumenti che possiamo definire come “meta-metodi”, ovvero un particolare modo di gestire contenuti, indipendentemente dalla loro tipologia.
Rientrano in questa categoria strumenti come Evernote, Obsidian e Notion. Il focus di questa lezione si è concentrato, in particolare, sull’utilizzo di Notion.
Notion è un’applicazione di gestione di progetti e database che consente agli utenti di organizzare le informazioni in un unico luogo. Il primo approccio a questo strumento ha evidenziato che l’applicazione può essere utilizzata per creare database personalizzati, note, elenchi di attività e calendari con scadenze.


Partendo dalla scuola di pensiero di Tiago Forte, l’idea è quella di costruire un “secondo cervello”, nel quale immagazzinare e gestire i processi e i progetti che caratterizzano tutti gli aspetti della nostra vita.
Nella visione di Tiago Forte tutto è legato a come gestiamo i contenuti, a come li rielaboriamo e a come li archiviamo. Tuttavia, l’archiviazione dei contenuti non deve essere pensata come una mera biblioteca, ma come un flusso di informazioni finalizzate a gestire i nostri progetti attivi.
In quest’ottica, l’utilizzo di Notion è funzionale a organizzare i flussi di informazioni in modo visivo, utilizzando una combinazione di tabelle, elenchi e viste Kanban che consentono di visualizzare i dati in modi diversi e di organizzarli in modo efficace.
L’obiettivo perseguito con la creazione di un “second brain” tramite uno strumento come Notion, è l’incremento della produttività personale, al fine di gestire tutti i nostri interessi e le nostre attività in modo versatile e flessibile. Che sia proprio Notion lo strumento ideale per gestire e sviluppare la nostra multipotenzialità?

Matteo Scaglia

Economia civile, imprenditori e introduzione al project management

La lezione nella mattinata di venerdì 10 marzo è stata tenuta da Angelo Cortesi, imprenditore e promotore del Master. Nella prima fase della lezione il docente ha posto l’attenzione su quanto la Finanza abbia accentrato e tuttora continua ad accentrare ricchezza in una piccola parte di privilegiati. La concezione del termine Finanza è ben differente dalla concezione di Economia così come era stata concepita tempo fa, ovvero l’arte di far quadrare i conti con lo scopo di produrre il maggior benessere per la comunità.

Angelo Cortesi

Nella fase successiva della lezione si è passato in rassegna differenti concezioni storiche del termine Economia: da una parte troviamo l’Economia Civile, o meglio, come preferiva chiamarla Antonio Genovese, la scienza della pubblica felicità; dall’altra troviamo l’Economia Politica, concepita da Adam Smith. Gli effetti collaterali provocati dalla distorsione moderna dell’Economia Politica, ovvero il capitalismo/riduzionismo, nei confronti dell’uomo, della natura, delle imprese e del valore sono stati i temi successivi della lezione. Queste conseguenza sono talmente evidenti che è difficile non capacitarsi del fatto che non si sia facendo nulla o quasi per arginare il problema. Detto ciò, tenendo a freno il suo pessimismo, o meglio, la sua razionalità, il relatore ha mostrato anche alcuni esempi di gratuità e genuinità che il pessimismo antropologico non spiega. Sono comunque piccole gocce in un oceano sconfinato, ma è necessario smettere di pensare che le piccole azioni virtuose di alcuni siano inutili. Bisogna essere consapevoli che il mondo non cambierà e non migliorerà senza l’impiego di ciascuno di noi.

Sergio Bartesaghi

Nel pomeriggio Angelo Belgeri ha presentato alla classe un suo caro amico e preziosissimo collaboratore Sergio Bartesaghi. Tramite il loro esempio ci ha spiegato quanto sia difficile ma al tempo stesso fruttuosa la collaborazione leale e sincera, mettendo da parte qualsiasi dietrologia e scorrettezza, che non portano assolutamente a nulla.

Nella seconda parte del pomeriggio si è presentato Bruno Corti educatore per professione. Uomo che ha dedicato la vita per aiutare gli altri presso l’associazione Don Guanella. Ha spiegato due concetti che lui ha ben appreso durante la sua esperienza, fondamentali per la vita di ognuno di noi nel gestire le relazioni con le persone:

-nulla accade per caso

-ogni storia è unica e irripetibile.

La lezione di sabato 11 marzo è stata tenuta da Alessio Sperlinga circa i principi di project management. Durante la lezione, grazie alla sua vasta esperienza e alla continua formazione, ha fornito alla classe una serie di strumenti e logiche utili per gestire situazioni di gruppo durante il lavoro, ma perfettamente applicabili nella vita di tutti i giorni.

Carlo Galluzzi

Blockchain etica, mappe mentali e preparazione: istruzioni per l’uso

“O è civile, o non è economia”.
Una massima solo apparentemente scontata, quella dei professori Bruni e Zamagni con cui si è aperta la sessione mattutina del Master Lecco 100 di venerdì 3 marzo, curata da Ivan Vitali, co-fondatore della Scuola di Economia Civile ed esperto di blockchain.
Cuore della lezione è stata proprio una corretta e deontologica definizione di blockchain, una tecnologia rivoluzionaria che spesso, nell’immaginario collettivo, è stata limitata alle interpretazioni speculative proprie delle criptovalute e che invece, anche in contesti di crisi geopolitica, ha rappresentato e continua a rappresentare la più solida alternativa alle banche, permettendo trasferimenti di denaro immediati e a basso costo transazionale escludendo il “leviatano istituzionale”.


Con un dispiego brillante di metafore e sapiente tecnica oratoria, il docente ha saputo tratteggiare un argomento complesso con immagini alla portata di tutti, parcellizzando l’universo del Bitcoin a fogli e cartelle di un grande libro mastro, dove nulla viene mai cancellato.
Takeaway principale è la visione positivista verso le possibilità offerte da questa tecnologia attuale, che non può essere travisata a responsabile degli abusi in cui viene impiegata: citando lo stesso docente, la blockchain è il mezzo, la “canna”, l’acquedotto che mette in comunicazione due o più estremità, alle quali rimane la responsabilità inderogabile di approvigionarla di acqua pulita e mai corrotta.
Nel pomeriggio, scranno ad Alessio Sperlinga e alle mappe mentali, uno strumento codificato dallo psicologo Tony Buzan per visualizzare informazioni nella modalità più affine a quella in cui il cervello umano le rielabora.
La convenzione del testo scritto per sequenze di linee è, difatti, una costrizione grafica, sviluppatasi nei secoli per assecondare i supporti necessari alla trascrizione formale dei concetti ma non in linea con la naturale propensione all’apprendimento della mente, che non memorizza ed interpreta in sequenza, ma secondo una struttura ad “albero rovesciato” o neuronale.
Il tutto comincia, infatti, ribaltando il paradigma del foglio verticale: si parte da una tavola orizzontale, che asseconda al meglio le potenzialità del campo visivo, e si posiziona al centro l’idea principale dalla quale si sviluppano i “rami principali” della trattazione, disposti in senso orario a partire da delle virtuali “ore 13”.
Rami e sottorami accolgono ciascuno una parola, un’immagine, un riferimento evocativo in grado di costruire il concetto, non nella forma dell’assorbimento e ripetizione mnemonica ma con l’obiettivo di assimilare organicamente parole passaggi chiave, rendendoci in grado di padroneggiare e spiegare quanto appreso, non semplicemente di ripeterlo meccanicamente.


Il sabato mattina abbiamo imparato a non aspettarci nulla, non sulla scia di una rassegnata e qualunquista disillusione per i proverbiali “tempi che corrono” ma come unico esercizio capace di addestrarci a aspettarci (e quindi, gestire) quasi tutto.
Sulla base di questo postulato abbiamo lavorato sulla preparazione come fattore determinante per il successo, anche nei contesti deontologicamente più incerti – ad esempio, l’attività di vendita.
Preparazione che poggia su una base tecnica, nell’avere, ad esempio, a disposizione tutti gli strumenti anche remotamente necessari al fine di gestire ogni imprevisto, ma che deve farsi anche e soprattutto psicologica: ciò che influenza realmente il comportamento è l’immagine mentale che si è in grado di costruire dei soggetti e delle situazioni in cui ci si imbatte.
Un grande grazie a Matteo per il coraggio di essersi fatto primo alfiere dei nostri This I Believe, con un parole dense e accorate in cui è impossibile non riconoscersi e che, in tre minuti, hanno riassunto i massimi valori dell’uomo e della vita.
Bonus track: gli appunti di questa lezione sono stati, per chi scrive, il primo tentativo di ordinare i pensieri in una mappa mentale.
Eccola in calce, con lo stesso spirito di condivisione scevra da ogni giudizio che mi ha spinto nell’avventura di questo Master.

di Filippo Pozzoli 

MEDIANOS E INCONTRO CON IMPRENDITORI DEL TERRITORIO 

Alessio Sperlinga introduce la giornata con alcuni elementi utili per affrontare al meglio il Master, partendo dal concetto che generalmente è molto più facile “dire” che “fare” e che non esistono regole certe, viene evidenziato il fatto che l’esperienza si matura tramite errori e tentativi ripetuti che portano al miglioramento di ognuno di noi: siamo tutti unici e pertanto ognuno agisce con la propria testa. È fondamentale mantenere sempre un atteggiamento positivo nella vita, accogliere tutto quello che arriva in maniera rilassata con un atteggiamento incoraggiante e positivo.  

Dopo queste importanti riflessioni, siamo pronti per incontrare il primo ospite della giornata, Massimiliano Ferrari, col quale affronteremo il tema della mediazione e della gestione del conflitto. Il conflitto/litigio non deve essere visto come una minaccia, bensì come un’opportunità di confronto che ci dà anche la possibilità di conoscere meglio la persona che ci sta di fronte. 

Massimiliano ci presenta il gioco “Medianos”, di recente creazione, che tramite l’aspetto ludico ha l’obiettivo di accelerare le abilità di ciascuno nella gestione del conflitto. Abbiamo constatato che non tutti affrontiamo il litigio nello stesso modo, chi è più timido tende ad evitarlo, mentre altri cercano il confronto in maniera più accesa. Due compagni di corso vengono invitati a giocare, mentre gli altri assistono come spettatori attivi. Il gioco ha un ritmo brillante e tramite l’utilizzo di 10 carte mette di fronte i giocatori ad una maggior consapevolezza dei propri sentimenti e delle emozioni che provano nel litigare con l’altra persona.  

Nel pomeriggio abbiamo incontrato degli imprenditori e responsabili di enti e comunità territoriali:  

  • Don Andrea Lotterio parroco di Malgrate, cappellano della polizia di Stato e assistente ecclesiastico degli scout di Agisci, oltre ad averci illustrato le sue esperienza più significative e dato esempio della sua dedizione e disponibilità, ci ha ricordato il valore della relazione con gli altri; 
  • Flavio Polano, Sindaco di Malgrate, tramite la sua esperienza ci ha spronato a tener sempre alto l’entusiasmo in tutto quello che facciamo, cercando la soddisfazione non tanto nei soldi ma nelle relazioni con gli altri. Il suo è stato un invito a guardare sempre avanti, porsi obiettivi e perseverare nel loro raggiungimento pur riconoscendo i propri limiti; 
  • Antonio Peccati, Presidente Confcommercio, innanzitutto ha evidenziato l’importanza dello sport, in qualità di Guida Alpina infatti ha dichiarato che l’alpinismo (e lo sport in generale) gli sono spesso stati di aiuto. Ci è stato sottolineato che nella vita è più importante Essere e non Avere. Consulente finanziario fin da ragazzo, con una gran carriera maturata negli anni, è stato per noi un esempio di come la perseveranza e l’ambizione possano portare al successo e alla soddisfazione personale, ci ha invitato infatti a non accontentarci ma perseverare nei nostri obiettivi. 
    Flavio Polano
    Antonio Peccati

    Sabato 25/02/2023 

    TECNICHE DI CREATIVITà PER RISOLVERE PROBLEMI 

    La mattinata di sabato ha riguardato le tecniche di creatività e come queste possano essere d’aiuto nell’affrontare i vari problemi che ci troviamo davanti. 

    Alessio Sperlinga ci ha illustrato le relazioni tra intelligenza, creatività e innovazione: la prima deriva dalla capacità di adattamento, la seconda consiste nell’abilità di generare idee mentre la terza consiste nella creazione di nuovi metodi e/o strumenti. 

    L’obiettivo della lezione è stato quello di stimolare le nostre abilità creative, provando ad “uscire dagli schemi”; Alessio ci ha sottoposto diversi giochi, ove la ragione non era capace di trovare una risoluzione. Spesso è sufficiente liberarsi dai pregiudizi e cambiare il consueto punto di vista per poter trovare una soluzione più semplice di quello che ci si immagina. 

    Anche oggi è stato evidenziato il concetto che ognuno di noi è unico e pertanto diverso, non bisogna avere paura del giudizio degli altri, bisogna guardare dentro sé stessi e credere nelle proprie abilità, sono in questo modo è possibile “puntare su di noi” ed essere soddisfatti di noi stessi. 

    Francesca Cordioli