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Governance di una microimpresa, la pratica del buon senso, riunioni utili e creazione di un second brain: sfaccettature di un Master “multipotenziale”

La quinta settimana del Master Lecco100 si è aperta, nella mattinata di venerdì 17 marzo, con la testimonianza di Walter Cortiana, responsabile commerciale e socio titolare, insieme al fratello, di 3C CATENE SRL di Lecco, un’azienda artigiana leader nazionale per la produzione di catene saldate di piccole dimensioni.


L’imprenditore lecchese, con la sua testimonianza, ha voluto sottolineare l’importanza dell’organizzazione aziendale e della crescita interna in contesto come quello della microimpresa, illustrando alcune delle strategie di business messe in atto nel corso degli anni e soffermandosi, in particolare, sull’orientamento al cliente. La possibilità di personalizzazione del prodotto e la costante garanzia di qualità, come dimostrato altresì dal raggiungimento della certificazione del Sistema Qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001, risultano essere tutte attività improntate alla fidelizzazione della clientela.
Un ulteriore aspetto che va ad affiancarsi alle strategie di business e che ha contribuito al successo della 3C CATENE SRL, è riconducibile al punto di vista dell’imprenditore in relazione alla gestione dei rapporti con la concorrenza. La scelta di creare delle aggregazioni di rete, basate su collaborazione e cooperazione tra imprese operanti nel medesimo settore, ha permesso all’azienda di entrare anche in mercati esteri che sarebbero stati difficilmente aggredibili singolarmente.
Nella vision di Walter Cortiana le relazioni e le collaborazioni risultano fondamentali per lo sviluppo interno dell’azienda, ma altresì per le esternalità positive chi si possono creare in favore del territorio. Da questa prospettiva ne derivano le collaborazioni dell’imprenditore con scuole, università e associazioni, volte a diffondere la cultura e promuovere progetti innovativi, con un focus particolare sull’orientamento scolastico e sull’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro

Mauro Piazza

Nella seconda parte della mattinata, i membri del gruppo hanno avuto modo di ascoltare la testimonianza di Mauro Piazza, Consigliere Regionale presso Regione Lombardia.
L’intervento è stato caratterizzato da una prima parte nella quale è stata fatta una panoramica di quello che è il ruolo del Consigliere Regionale e quali funzioni svolge, seguita poi da una seconda parte, contraddistinta da una riflessione sulla considerazione sociale della politica, indicata da Mauro Piazza come una sorta di “terzia via” tra la conoscenza e la tecnica, definendola come la “pratica del buon senso”.
Nel raccontare la sua esperienza, è emersa tutta la sua passione per la politica e il suo impegno per fungere da raccordo tra i bisogni del territorio e i possibili interventi di Regione Lombardia per rispondere alle esigenze. Leggendo tra le righe del discorso di Mauro Piazza, è intuibile come l’insieme delle sue idee e dei suoi ragionamenti convergano sempre nell’ottica di un fine ultimo preciso: il bene complessivo del territorio lecchese.

La mattinata di venerdì si è conclusa con una breve, ma al tempo stesso efficacie, lezione di Alessio Sperlinga sul tema delle riunioni, sulla loro organizzazione, sul ruolo di chi le conduce e di chi vi partecipa.
L’analisi della tematica è partita da uno spunto interessante: noi passiamo il 15% del nostro in tempo in riunione, pertanto è bene che impariamo a scegliere se e come indirle e a come utilizzare, nel modo più efficiente possibile, questa tipologia di strumento. Ebbene sì, uno strumento. Come più volte sottolineato da Alessio, le riunioni sono uno strumento, non un processo. Devono essere gestite con regole precise, senza “varie ed eventuali” e devono essere volte all’efficienza.
In tutte le riunioni il vincolo principale è dato da un fattore: il tempo. La massima che è possibile trarre è che “il processo prevale sul contenuto”: se è stato stabilito un termine, quest’ultimo deve essere inderogabilmente rispettato, a prescindere dal fatto che tutti gli argomenti dell’ordine del giorno siano stati o meno trattati.

Dopo il primo incontro, risalente a circa un mese addietro in occasione della giornata di apertura del Master 2023, ha avuto luogo il secondo appuntamento con Cristina Pedretti, ex allieva del Master Lecco100 nel 2013 e oggi Life & Corporate coach, formatrice e consulente.
Il tema di quest’ultimo incontro di venerdì pomeriggio è stato un concetto nuovo e, per la maggior parte dei presenti, del tutto inesplorato: la multipotenzialità.
L’approccio di Cristina, estremamente efficace ai fini delle tematiche di cui si occupa, consiste nel proporre ai partecipanti di svolgere alcuni esercizi che permettono di indagare, in modo introspettivo, su noi stessi, sulle nostre esperienze e sugli interessi coltivati nel nostro passato.
La lezione ha fornito gli spunti adatti per capire se e come riconoscersi come soggetti multipotenziali. Riportando come possibile definizione di “multipotenziale” quella proposta da Fabio Mercanti nel suo libro “Multipotenziali. Chi sono e come cambieranno il mondo del lavoro”, è possibile affermare che ciò che caratterizza questi soggetti non è la molteplicità di interessi fine a sé stessa, bensì il senso di coerenza individuale nello spostarsi da un’attività ad un’altra in base al proprio personale approccio alla vita, al lavoro e all’organizzazione del proprio tempo.
La multipotenzialità è un concetto che, in prima battuta, potrà sembrare astratto, ma che, in seguito ad un’analisi più approfondita, si è rivelato estremamente concreto e riconducibile a un’attitudine dell’individuo, ad una “super-skill” per adattarsi al cambiamento. Tuttavia, non si limita ad essere una caratteristica identitaria. È infatti possibile sollecitare in ogni persona un’attitudine alla multipotenzialità, come se fosse una competenza che si può sviluppare nel tempo. Una sorta di continua ricerca del cambiamento per uscire dalla nostra comfort zone e veicolata sempre da un principio-guida: la coerenza con il proprio continuo mutare. E in un contesto mutevole come quello nel quale viviamo, la multipotenzialità può permetterci di essere maggiormente flessibili e adattabili alle sfide che ci si presentano tutti i giorni, sia nel contesto della nostra vita privata, che in ambito lavorativo.

L’incontro di sabato mattina ha preso avvio con l’ormai consueto appuntamento del formato “This I Believe” dei partecipanti. In questa occasione è stato il turno di Francesco, il quale è riuscito a ricreare nelle menti di noi ascoltatori immagini concrete della vita quotidiana accompagnate da un’affascinante vena filosofica, mediante le quali ha saputo trasmettere i valori in cui crede.

La lezione, tenuta da Alessio Sperlinga, ha avuto come oggetto principale l’utilizzo di nuovi strumenti che possiamo definire come “meta-metodi”, ovvero un particolare modo di gestire contenuti, indipendentemente dalla loro tipologia.
Rientrano in questa categoria strumenti come Evernote, Obsidian e Notion. Il focus di questa lezione si è concentrato, in particolare, sull’utilizzo di Notion.
Notion è un’applicazione di gestione di progetti e database che consente agli utenti di organizzare le informazioni in un unico luogo. Il primo approccio a questo strumento ha evidenziato che l’applicazione può essere utilizzata per creare database personalizzati, note, elenchi di attività e calendari con scadenze.


Partendo dalla scuola di pensiero di Tiago Forte, l’idea è quella di costruire un “secondo cervello”, nel quale immagazzinare e gestire i processi e i progetti che caratterizzano tutti gli aspetti della nostra vita.
Nella visione di Tiago Forte tutto è legato a come gestiamo i contenuti, a come li rielaboriamo e a come li archiviamo. Tuttavia, l’archiviazione dei contenuti non deve essere pensata come una mera biblioteca, ma come un flusso di informazioni finalizzate a gestire i nostri progetti attivi.
In quest’ottica, l’utilizzo di Notion è funzionale a organizzare i flussi di informazioni in modo visivo, utilizzando una combinazione di tabelle, elenchi e viste Kanban che consentono di visualizzare i dati in modi diversi e di organizzarli in modo efficace.
L’obiettivo perseguito con la creazione di un “second brain” tramite uno strumento come Notion, è l’incremento della produttività personale, al fine di gestire tutti i nostri interessi e le nostre attività in modo versatile e flessibile. Che sia proprio Notion lo strumento ideale per gestire e sviluppare la nostra multipotenzialità?

Matteo Scaglia

Economia civile, imprenditori e introduzione al project management

La lezione nella mattinata di venerdì 10 marzo è stata tenuta da Angelo Cortesi, imprenditore e promotore del Master. Nella prima fase della lezione il docente ha posto l’attenzione su quanto la Finanza abbia accentrato e tuttora continua ad accentrare ricchezza in una piccola parte di privilegiati. La concezione del termine Finanza è ben differente dalla concezione di Economia così come era stata concepita tempo fa, ovvero l’arte di far quadrare i conti con lo scopo di produrre il maggior benessere per la comunità.

Angelo Cortesi

Nella fase successiva della lezione si è passato in rassegna differenti concezioni storiche del termine Economia: da una parte troviamo l’Economia Civile, o meglio, come preferiva chiamarla Antonio Genovese, la scienza della pubblica felicità; dall’altra troviamo l’Economia Politica, concepita da Adam Smith. Gli effetti collaterali provocati dalla distorsione moderna dell’Economia Politica, ovvero il capitalismo/riduzionismo, nei confronti dell’uomo, della natura, delle imprese e del valore sono stati i temi successivi della lezione. Queste conseguenza sono talmente evidenti che è difficile non capacitarsi del fatto che non si sia facendo nulla o quasi per arginare il problema. Detto ciò, tenendo a freno il suo pessimismo, o meglio, la sua razionalità, il relatore ha mostrato anche alcuni esempi di gratuità e genuinità che il pessimismo antropologico non spiega. Sono comunque piccole gocce in un oceano sconfinato, ma è necessario smettere di pensare che le piccole azioni virtuose di alcuni siano inutili. Bisogna essere consapevoli che il mondo non cambierà e non migliorerà senza l’impiego di ciascuno di noi.

Sergio Bartesaghi

Nel pomeriggio Angelo Belgeri ha presentato alla classe un suo caro amico e preziosissimo collaboratore Sergio Bartesaghi. Tramite il loro esempio ci ha spiegato quanto sia difficile ma al tempo stesso fruttuosa la collaborazione leale e sincera, mettendo da parte qualsiasi dietrologia e scorrettezza, che non portano assolutamente a nulla.

Nella seconda parte del pomeriggio si è presentato Bruno Corti educatore per professione. Uomo che ha dedicato la vita per aiutare gli altri presso l’associazione Don Guanella. Ha spiegato due concetti che lui ha ben appreso durante la sua esperienza, fondamentali per la vita di ognuno di noi nel gestire le relazioni con le persone:

-nulla accade per caso

-ogni storia è unica e irripetibile.

La lezione di sabato 11 marzo è stata tenuta da Alessio Sperlinga circa i principi di project management. Durante la lezione, grazie alla sua vasta esperienza e alla continua formazione, ha fornito alla classe una serie di strumenti e logiche utili per gestire situazioni di gruppo durante il lavoro, ma perfettamente applicabili nella vita di tutti i giorni.

Carlo Galluzzi

Blockchain etica, mappe mentali e preparazione: istruzioni per l’uso

“O è civile, o non è economia”.
Una massima solo apparentemente scontata, quella dei professori Bruni e Zamagni con cui si è aperta la sessione mattutina del Master Lecco 100 di venerdì 3 marzo, curata da Ivan Vitali, co-fondatore della Scuola di Economia Civile ed esperto di blockchain.
Cuore della lezione è stata proprio una corretta e deontologica definizione di blockchain, una tecnologia rivoluzionaria che spesso, nell’immaginario collettivo, è stata limitata alle interpretazioni speculative proprie delle criptovalute e che invece, anche in contesti di crisi geopolitica, ha rappresentato e continua a rappresentare la più solida alternativa alle banche, permettendo trasferimenti di denaro immediati e a basso costo transazionale escludendo il “leviatano istituzionale”.


Con un dispiego brillante di metafore e sapiente tecnica oratoria, il docente ha saputo tratteggiare un argomento complesso con immagini alla portata di tutti, parcellizzando l’universo del Bitcoin a fogli e cartelle di un grande libro mastro, dove nulla viene mai cancellato.
Takeaway principale è la visione positivista verso le possibilità offerte da questa tecnologia attuale, che non può essere travisata a responsabile degli abusi in cui viene impiegata: citando lo stesso docente, la blockchain è il mezzo, la “canna”, l’acquedotto che mette in comunicazione due o più estremità, alle quali rimane la responsabilità inderogabile di approvigionarla di acqua pulita e mai corrotta.
Nel pomeriggio, scranno ad Alessio Sperlinga e alle mappe mentali, uno strumento codificato dallo psicologo Tony Buzan per visualizzare informazioni nella modalità più affine a quella in cui il cervello umano le rielabora.
La convenzione del testo scritto per sequenze di linee è, difatti, una costrizione grafica, sviluppatasi nei secoli per assecondare i supporti necessari alla trascrizione formale dei concetti ma non in linea con la naturale propensione all’apprendimento della mente, che non memorizza ed interpreta in sequenza, ma secondo una struttura ad “albero rovesciato” o neuronale.
Il tutto comincia, infatti, ribaltando il paradigma del foglio verticale: si parte da una tavola orizzontale, che asseconda al meglio le potenzialità del campo visivo, e si posiziona al centro l’idea principale dalla quale si sviluppano i “rami principali” della trattazione, disposti in senso orario a partire da delle virtuali “ore 13”.
Rami e sottorami accolgono ciascuno una parola, un’immagine, un riferimento evocativo in grado di costruire il concetto, non nella forma dell’assorbimento e ripetizione mnemonica ma con l’obiettivo di assimilare organicamente parole passaggi chiave, rendendoci in grado di padroneggiare e spiegare quanto appreso, non semplicemente di ripeterlo meccanicamente.


Il sabato mattina abbiamo imparato a non aspettarci nulla, non sulla scia di una rassegnata e qualunquista disillusione per i proverbiali “tempi che corrono” ma come unico esercizio capace di addestrarci a aspettarci (e quindi, gestire) quasi tutto.
Sulla base di questo postulato abbiamo lavorato sulla preparazione come fattore determinante per il successo, anche nei contesti deontologicamente più incerti – ad esempio, l’attività di vendita.
Preparazione che poggia su una base tecnica, nell’avere, ad esempio, a disposizione tutti gli strumenti anche remotamente necessari al fine di gestire ogni imprevisto, ma che deve farsi anche e soprattutto psicologica: ciò che influenza realmente il comportamento è l’immagine mentale che si è in grado di costruire dei soggetti e delle situazioni in cui ci si imbatte.
Un grande grazie a Matteo per il coraggio di essersi fatto primo alfiere dei nostri This I Believe, con un parole dense e accorate in cui è impossibile non riconoscersi e che, in tre minuti, hanno riassunto i massimi valori dell’uomo e della vita.
Bonus track: gli appunti di questa lezione sono stati, per chi scrive, il primo tentativo di ordinare i pensieri in una mappa mentale.
Eccola in calce, con lo stesso spirito di condivisione scevra da ogni giudizio che mi ha spinto nell’avventura di questo Master.

di Filippo Pozzoli 

MEDIANOS E INCONTRO CON IMPRENDITORI DEL TERRITORIO 

Alessio Sperlinga introduce la giornata con alcuni elementi utili per affrontare al meglio il Master, partendo dal concetto che generalmente è molto più facile “dire” che “fare” e che non esistono regole certe, viene evidenziato il fatto che l’esperienza si matura tramite errori e tentativi ripetuti che portano al miglioramento di ognuno di noi: siamo tutti unici e pertanto ognuno agisce con la propria testa. È fondamentale mantenere sempre un atteggiamento positivo nella vita, accogliere tutto quello che arriva in maniera rilassata con un atteggiamento incoraggiante e positivo.  

Dopo queste importanti riflessioni, siamo pronti per incontrare il primo ospite della giornata, Massimiliano Ferrari, col quale affronteremo il tema della mediazione e della gestione del conflitto. Il conflitto/litigio non deve essere visto come una minaccia, bensì come un’opportunità di confronto che ci dà anche la possibilità di conoscere meglio la persona che ci sta di fronte. 

Massimiliano ci presenta il gioco “Medianos”, di recente creazione, che tramite l’aspetto ludico ha l’obiettivo di accelerare le abilità di ciascuno nella gestione del conflitto. Abbiamo constatato che non tutti affrontiamo il litigio nello stesso modo, chi è più timido tende ad evitarlo, mentre altri cercano il confronto in maniera più accesa. Due compagni di corso vengono invitati a giocare, mentre gli altri assistono come spettatori attivi. Il gioco ha un ritmo brillante e tramite l’utilizzo di 10 carte mette di fronte i giocatori ad una maggior consapevolezza dei propri sentimenti e delle emozioni che provano nel litigare con l’altra persona.  

Nel pomeriggio abbiamo incontrato degli imprenditori e responsabili di enti e comunità territoriali:  

  • Don Andrea Lotterio parroco di Malgrate, cappellano della polizia di Stato e assistente ecclesiastico degli scout di Agisci, oltre ad averci illustrato le sue esperienza più significative e dato esempio della sua dedizione e disponibilità, ci ha ricordato il valore della relazione con gli altri; 
  • Flavio Polano, Sindaco di Malgrate, tramite la sua esperienza ci ha spronato a tener sempre alto l’entusiasmo in tutto quello che facciamo, cercando la soddisfazione non tanto nei soldi ma nelle relazioni con gli altri. Il suo è stato un invito a guardare sempre avanti, porsi obiettivi e perseverare nel loro raggiungimento pur riconoscendo i propri limiti; 
  • Antonio Peccati, Presidente Confcommercio, innanzitutto ha evidenziato l’importanza dello sport, in qualità di Guida Alpina infatti ha dichiarato che l’alpinismo (e lo sport in generale) gli sono spesso stati di aiuto. Ci è stato sottolineato che nella vita è più importante Essere e non Avere. Consulente finanziario fin da ragazzo, con una gran carriera maturata negli anni, è stato per noi un esempio di come la perseveranza e l’ambizione possano portare al successo e alla soddisfazione personale, ci ha invitato infatti a non accontentarci ma perseverare nei nostri obiettivi. 
    Flavio Polano
    Antonio Peccati

    Sabato 25/02/2023 

    TECNICHE DI CREATIVITà PER RISOLVERE PROBLEMI 

    La mattinata di sabato ha riguardato le tecniche di creatività e come queste possano essere d’aiuto nell’affrontare i vari problemi che ci troviamo davanti. 

    Alessio Sperlinga ci ha illustrato le relazioni tra intelligenza, creatività e innovazione: la prima deriva dalla capacità di adattamento, la seconda consiste nell’abilità di generare idee mentre la terza consiste nella creazione di nuovi metodi e/o strumenti. 

    L’obiettivo della lezione è stato quello di stimolare le nostre abilità creative, provando ad “uscire dagli schemi”; Alessio ci ha sottoposto diversi giochi, ove la ragione non era capace di trovare una risoluzione. Spesso è sufficiente liberarsi dai pregiudizi e cambiare il consueto punto di vista per poter trovare una soluzione più semplice di quello che ci si immagina. 

    Anche oggi è stato evidenziato il concetto che ognuno di noi è unico e pertanto diverso, non bisogna avere paura del giudizio degli altri, bisogna guardare dentro sé stessi e credere nelle proprie abilità, sono in questo modo è possibile “puntare su di noi” ed essere soddisfatti di noi stessi. 

    Francesca Cordioli 

    17/02/2023 parte il master Lecco 100

    Venerdì 17 Febbraio 2023 presso l’aula della Confcommercio di Lecco, è iniziata la 13° Edizione di Lecco100.

    Il gruppo composto da 8 Giovani dai 22 ai 33 anni sono stati accolti dal presidente di Lecco100, Angelo Belgeri.

    Il compito a presentare la prima lezione è stato affidato all’ imprenditore Angelo Cortesi.

    La mattinata si è arricchita dei suoi interventi mirati sui vari concetti di chi è e cosa fà un Imprenditore e su diverse discussioni sull’economia civile e introduzione al concetto di Etica.

    Nel pomeriggio il compito a Cristina Pedretti, ex studentessa del Master Lecco100, libera professionista come Coaching.

    Il suo percorso di crescita e determinazione ha suscitato molto interesse al gruppo.

    Con esercizi e strumenti ha fornito diversi aiuti per ascoltarsi e mettere in pratica il proprio piano d’azione!.

    Per concludere i primi incontri, sabato mattina Domenico Esposito, commercial training manager della Stanley Black&Decke ha svolto una lezione sul “Public Speaking”.

    Consigli, regole e strategie di comunicazione che permettono di essere un ottimo speaker, affrontando al meglio una discussione davanti a un pubblico.

    Ora non resta che aspettare le prossime lezioni per conoscere i prossimi temi e professionisti!

    Sarah Arcuri

    Chiedo a Google o all’intelligenza artificiale?

    «Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.» Sun Tzu – L’arte della guerra

    Nei miei corsi divido le lezioni in due gruppi, L’onda umana e L’onda tecnologica.

    Il mese di dicembre sta portando doni tecnologici che fino a un anno fa non erano disponibili al grande pubblico.

    Il cambiamento

    Ci sono momenti in cui le cose cambiano, e nella tecnologia il cambiamento è on/off, prima non c’era WhatsApp e ora c’è WhatsApp. Prima si parlava e si vedeva l’intelligenza artificiale solo nelle software house, ora la possiamo usare in prima persona via internet. La velocità è misurata con il tasso di adozione, come potete vedere nel sito: https://ourworldindata.org da cui è tratta l’immagine di copertina di questo articolo.

    L’adattamento

    La citazione all’arte della guerra è riferita al fatto che noi non governiamo la tecnologia, ce la troviamo davanti e scegliamo se usarla o no. Il problema è che se la rifiutiamo saremo costretti a subirla, l’esempio più eclatante sono i cellulari. Io lo chiamo il paradigma della nonna “Se mia nonna non sa usare il telecomando non vedrà la televisione.”

    Dal mio punto di vista ci sono tre tipi di tecnologie:

    1. PRESENTI ovvero quelle che siamo già abituati ad usare come gli elettrodomestici, cellulari e computer. Questi li usano tutti e richiedono quindi velocità di lavoro, perché sono tanti e usati nello stesso tempo di lavoro. Pensate a quanti programmi avete aperti in una normale mattinata, la posta, il browser, una videoscrittura o un foglio elettronico, un gestionale, l’agenda e sul cellulare Tik-Tok, WhatsApp, Instagram e tanti altri.
    2. EMERGENTI ovvero quelle che si stanno imponendo oggi ed alle quali ci dovremo abituare, come è stato per i social network, WhatsApp o Google. Non li puoi evitare, quindi sono i più pericolosi perché devi trovare una motivazione che ti permetta di accettarli. Stiamo parlando oggi della Blockchain e dell’Intelligenza artificiale integrata con gli strumenti di lavoro quotidiani.
    3. POTENZIALI ovvero quelle che stanno arrivando ma ancora non hanno raggiunto il grande pubblico. Sappiamo che esistono perché ne parlano i media, ma il numero di utilizzatori è ancora piccolo. Ad esempio, i visori per la Realtà Virtuale, i metaversi e gli NFT (Non fungible token). Queste tecnologie sono scommesse e richiedono attenzione perché possono influenzare il mercato degli investitori e aprire nuove opportunità di lavoro.

    Come spesso dico in aula, se vuoi sopravvivere ti devi adattare. Se sei sopravvissuto avrai sempre il tempo di discutere, giustificare, motivare il cambiamento. Intanto si va avanti.

    L’intelligenza artificiale sul mio pc

    La prima AI disponibile al pubblico in tutto il suo splendore utilizza le librerie GPT ed è possibile accedervi con una semplice iscrizione. si trova all’indirizzo https://chat.openai.com/.

    Le lingue che ho provato sono l’inglese, il francese e l’italiano. Ad ogni domanda o affermazione la AI risponde nella stessa lingua e se non riesce a tradurre risponde in inglese.

    A differenza di Google quando inizia una sessione di domande la AI ricorda quelle precedenti, quindi, se gli chiedo di recitarmi le promesse di matrimonio dal film “4 matrimoni e un funerale” poi posso farle domande sui personaggi, ad esempio “chi era Gareth?” e lui mi risponderà circa il personaggio dello stesso film.

    Un’altra differenza è che la AI usa un database, in questo momento arriva al 2021 e un sistema di elaborazione che prevede il dialogo come forma di risposta.

    Dal punto di vista linguistico la AI:

    RISPONDE a domande, ma non essendo collegata in tempo reale a servizi di informazione non sa che ore sono o che tempo fa. Però posso chiedere informazioni su cinema, libri, scienze, programmazione e le molte informazioni contenute nei suoi database. Ad esempio:

    OBBEDISCE ad ordini, come:

    Dopo qualche settimana di utilizzo ho visto che ogni giorno capita di usare la AI in alternativa a Google, soprattutto quando hai un argomento da approfondire o vuoi una risposta diretta. Provate, Provate, Provate.

    Disegnare con l’AI

    Se avete un’iscrizione a Discord potete provare il server Midjourney con gli utenti Newbies, semplicemente scrivendo in inglese cosa volete che disegni, usando il comando /imagine. Per esempio, un cucciolo di Labrador nero.

    Scrivere software con l’aiuto dell’AI

    Dal punto di vista professionale ci sono delle applicazioni che aiutano in modo specifico un programmatore a scrivere pezzi di codice, appoggiandosi su milioni di esempi presenti online. Ad esempio https://github.com/features/copilot.

    In pratica è possibile chiedere a Copilot di generare un pezzo di codice che cerchi un tweet su Twitter, che disegni un cerchio, che carichi un file o qualsiasi altra azione ripetitiva che rischiamo di riscrivere ad ogni nuovo progetto. Poter richiedere di generare algoritmi standard al volo è molto più comodo che sapere dove andare a cercarli nelle cose già scritte, posto che ne siamo a conoscenza.

    Copilot support diversi linguaggi e framework fra i quali Javascript, Python, Java, Go, Ruby, Angular e si integra con diversi editor:

    Cosa ci possiamo aspettare

    timeo Danaos et dona ferentes «temo i Danai [= i Greci], anche quando recano doni»). – Parole che Virgilio (Eneide II, 49) fa pronunciare a Laocoonte, quando vuol dissuadere i Troiani dall’accogliere nella città il cavallo di legno lasciato dai Greci.

    Questa nuova generazione di applicazioni arriva finalmente al pubblico e gli esempi sopra citati verranno presto integrati ancora di più, ad esempio in tutte le applicazioni che usiamo per scrivere, una fra tutte: Notion.

    Questo significa che possiamo contare su una memoria aggiuntiva in linguaggio naturale che ci potenzia ogni volta che serve, suggerendo informazioni, sintetizzando testi, aiutandoci nel creare e gestire contenuti, nel nostro linguaggio naturale.

    Diventerà più che mai vero il detto che le lingue sono strumenti, più parole sai più cose puoi fare. L’esperienza mi fa pensare che ci saranno effetti collaterali che come al solito non riusciamo a immaginare. Quindi ricordo la citazione sui greci e i vecchi Star trekker come me potrebbero ricordare “Non fidarti dei Romulani che portano doni”.

    Come diceva il filosofo Umberto Galimberti siamo molto più bravi a creare qualcosa che a prevedere gli effetti di quello che creiamo. Intanto godiamo dei vantaggi 🙂


    Vuoi partecipare al master nel 2023?

    come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

    il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023


    Modelli funzionali con le mappe mentali

    Ci sono molti software che consentono di creare mappe mentali e concettuali e poi esportarle per essere usate con un browser. Fino a qualche anno fa io usavo molto MindManager (https://www.mindmanager.com/) che permette di creare degli item che contengono dei link diretti a file presenti nelle cartelle raggiungibili dal proprio pc e indirizzi Internet. Oggi tendo ad utilizzare Wondershare EdrawMind perché è più flessibile se devo creare mappe concettuali, inoltre, anche se ha meno opzioni di MindManager, lo trovo comodo perché è disponibile online e sui sistemi operativi più diffusi. Importa ed esporta nei formati utili per me ed ha un abbonamento a vita particolarmente economico. È anche un ottimo esempio di stile professionale cinese, confrontabile con quello americano dei prodotti software ai quali siamo abituati.

    Personal organizer

    Un personal organizer è un punto di partenza che è comodo avere davanti all’accensione del pc, e permette di accedere a tutto quello che serve per lavorare.

    Per esempio con MindManager usavo questo:

    Dal 2022 preferisco usare Notion, un PKM evoluto perché è su cloud ed è usabile anche, ad esempio, per scrivere questo articolo prima di pubblicarlo sul blog. Rispetto ad una mappa mentale è forse meno intuitivo ma estremamente comodo per la gestione di contenuti.

    P.E.G. del Vostro comune

    Se cercate su Google troverete “Il **Piano Esecutivo di gestione (**PEG) è lo strumento di programmazione previsto dall’Articolo 169 del D. Lgs. 267/2000, attraverso il quale la Giunta Comunale individua gli obiettivi della gestione ed affida gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi.” Essendo un atto pubblico i Comuni dovrebbero renderlo disponibile, come ad esempio il comune di Novara Piano Esecutivo di Gestione – Comune di Novara Il problema è che spesso è formato da uno o più file di testo di decine di pagine, e fondamentalmente complesso. Essendo le mappe mentali un riduttore di complessità (come dice sempre Umberto Santucci) si può renderne più semplice la lettura trasformandoli in una mappa. E poi magari esportandoli sul web come feci per esempio con un P.E.G. a caso nel 2005:

    Ogni ramo contiene gli obiettivi e la loro descrizione. Se il comune non usa un software per la gestione dei processi può comunque verificare una volta al mese a che punto sono gli obiettivi attribuendo una percentuale di completamento. Con il software è possibile filtrare la mappa per vedere solo, ad esempio, gli obiettivi raggiunti, oppure a settembre quelli che non sono ancora stati affrontati.

    Riunioni

    Tipicamente quando facciamo una riunione una persona traccia i partecipanti, gli interventi, le decisioni. Al termine della riunione si perfeziona la mappa e la si invia a tutti come verbale.

    Il vantaggio della mappa è che si scrivono solo le parole necessarie.

    Organigramma

    Quando l’azienda cresce, o i gruppi di un progetto vanno riepilogati in una tassonomia delle responsabilità, si usa un organigramma. I software per creare mappe mentali sono particolarmente adatti a rappresentare questo tipo di strutture

    il modello Chi, che cosa, dove, quando, perché, come (wwwwwh)

    Il tipico modello razionalista anglosassone per la scrittura di contenuti a scuola.

    Tema, riassunto, articolo di cronaca, gli elementi per raccontare.

    Impact map

    Un modello molto simile, ma orientato ai processi sono le impact map. Stesse domande in una selezione e soprattutto in un diverso ordine, ci permettono di facilitare e risparmiare tempo in fase di modifica di un qualsiasi progetto. Perché, chi, come, che cosa.

    In realtà l’impact mapping è un modello ricorsivo, dinamico. Ogni livello impatta su quello sottostante e viceversa. C’è un testo di riferimento a riguardo, in inglese:

    Per ora ci fermiamo qua, ci sono altri modelli per cui è comodo usare una mappa mentale ma già imparare ad utilizzare uno di quelli sopra richiede un certo impegno. Buon divertimento.


    Vuoi partecipare al master nel 2023?

    come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

    il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023


    Videoscrittura professionale in pratica

    “Ora et labora et lege et noli contristari in laetitia pacis!”, prega e lavora e studia e nella gioia della pace non farti prendere dalla sfiducia La regola benedettina

    Da dove arriviamo

    Fino alla diffusione della carta in Europa si scriveva su pelli di animale, il vellum bovino o la pergamena ovina o suina.

    In pratica per scrivere qualcosa dovevi ammazzare un vitello.

    Quindi doveva valerne la pena. Infatti nei monasteri europei si ricopiavano la bibbia, i salmi e il trivio e il quadrivio, in pratica la summa dei saperi dei saggi europei del passato e rigorosamente cristiani.

    Le pagine avevano una forma imprecisa e si riciclavano i testi più antichi pulendoli dagli inchiostri originali. Per risparmiare si scriveva senza spazi fra le parole e si considerava necessario leggere a voce alta per riuscire a distinguerle. Per esaltare l’intelligenza di Aristotele si diceva che leggesse in silenzio.

    Parto dall’Europa cristianizzata e non dai Sumeri di seimila anni fa, perché siamo già moderni nelle modalità organizzate di riproduzione dei testi, industrializzata definitivamente con i torchi di stampa a caratteri sulla carta. Vale comunque la pena di ricordare il mito della nascita della scrittura riportato su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Mito_di_Theuth.

    Cosa ci è rimasto?

    Ci sono rimaste una serie di convenzioni e di saperi, sulla carta per peso e misure, sugli inchiostri per formule e qualità, sulla scrittura per abitudini grafiche, come il fatto di scrivere dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra (nella cultura occidentale) in pagine con un margine o divise per colonne.

    Ci sono rimasti gli abbellimenti, come i capilettera, l’evidenziazione delle citazioni, la dimensione dei titoli. i riquadri a fondo testo, le note a piè di pagina o a fondo testo. E con la stampa a caratteri mobili i capitoli, i sommari, l’allineamento dei testi, la gestione dei ritorni a capo e poi uno spazio riservato all’intestazione e ai piè di pagina dei testi, dove inserire informazioni che si ripetono o sono calcolabili, come il titolo del testo o il numero di pagina.

    Tutte cose che diamo per scontate ma tali non sono.

    E questo soltanto per la videoscrittura.

    I programmi come Microsoft Word, OpenOffice Write, Apple Pages sono in grado di fare con precisione millimetrica la crenatura dei caratteri, di giustificare il testo nei margini e soprattutto di poter fare tutto questo anche dopo averlo scritto, perché è possibile modificare senza dover rifare tutto.

    Queste cose c’erano già in gran parte anche nelle macchine da scrivere analogiche che ho imparato ad usare negli anni ‘70. Già dalla fine degli anni ‘70 nella scuola che frequentavo c’erano le macchine da scrivere elettroniche e la dattilografia era una materia, come la stenografia.

    Quando scrivono i nostri giovani allievi?

    A scuola, quindi noi insegniamo almeno due cose:

    1. Come e con che strumenti prendere appunti.
    2. Come gestire testi lunghi come le tesi.

    Scrivere lettere

    Le videoscritture sono i programmi più generici disponibili per scrivere e proprio per questo motivo sono incredibilmente flessibili e potenti.

    Tutti gli altri strumenti di cui all’articolo precedente: Scrivere con un computer sono specializzati nel fare qualcosa in un ambito più ridotto.

    Tutti usano le videoscritture per scrivere lettere, il programma più diffuso al mondo è Microsoft Winword o Word per gli amici, per dare comandi ci sono dei classici menù a tendina e delle pulsantiere.

    Word ha una struttura della pagina con due fogli, uno dove scriviamo il testo, il cosiddetto corpo della pagina e uno sottostante dove inseriamo degli elementi fissi che verranno riportati automaticamente sulle pagine successive, l’intestazione e il piè di pagina. La dimensione della pagina è quella standard del sistema operativo, se siete in Europa probabilmente un foglio A4.

    È possibile scegliere il tipo di carattere e la sua dimensione, l’allineamento dei paragrafi e la distanza fra i paragrafi e le righe che per una lettera è tutto quello che serve. Quando ne abbiamo scritte un po’ se si ripetono le possiamo salvare come modelli. Tipicamente di inseriscono l’intestazione e il pié di pagina dell’azienda e si salva il file come modello di carta intestata utilizzabile da tutti. Tutto è in funzione della stampa, incluso il colore dei contenuti e le immagini che possiamo impaginare.

    Dal punto di vista quantitativo il testo è diviso in:

    • documento (che equivale al file)
      • pagine
        • sezioni
          • paragrafi
            • parole
              • lettere

    Saperlo è utile perché la conseguenza è che ci sono comandi per ogni livello.

    Creare lettere circolari

    Per creare lettere circolari servono due cose:

    • un testo
    • una tabella in un file separato

    con gli indirizzi a cui spedire le lettere ed eventuali altre parti variabili di ogni singola lettera stampata.

    Attraverso i comandi del menù Lettere di Word è possibile collegare i due file e mostrare o stampare o inviare via mail una copia della lettera per ogni riga inserita nella tabella.

    La fusione fra testo e dati si chiama in inglese mail merge e consiste nell’inserire uno spazio dedicato ad ogni colonna della tabella all’interno del testo della lettera.

    Era già possibile negli anni ‘80 usando WordStar o Wordperfect o Framework o altre videoscritture che hanno dominato quell’epoca.

    Scrivere tesi e libri

    Per scrivere testi e libri si usa la video scrittura come per le lettere.

    Però ci sono alcune tecniche che rendono molto più comodo dare comandi all’intero testo.

    Ad esempio, è possibile visualizzare ed inserire direttamente la struttura del testo tramite il menù Visualizzazione/Struttura

    È possibile gestire la formattazione di tutti gli elementi del testo attraverso il menù Progettazione/Stili o scegliendo un Tema

    E attraverso il menù riferimenti è possibile generare e aggiornare un sommario usando i titoli dei capitoli che hanno uno stile apposito

    Sono possibili anche la creazione di didascalie per le immagini, delle note a fondo pagina o a fondo testo ed è possibile creare un indice analitico una volta completato il testo.

    Creare ipertesti

    Con l’avvento di internet nasce il concetto che è possibile creare dei legami fra documenti scrivendo un comando che deve essere interpretato dal programma che lo ospita, ad esempio un browser o nel nostro caso una video scrittura.

    Tutti sappiamo cosa farcene in internet, perché abbiamo un modo per spostarci da una pagina all’altra, facendo clic su una scritta attiva come questa, sottolineata e di colore blu come nei risultati dei motori di ricerca:

    Un ipertesto è il collegamento fra più file di testo, che in questo modo ci permettono di creare un percorso. Ad esempio, un elenco di schede degli allievi che funziona come un database e molto più semplice perché a differenza di un database ogni file di testo può contenere qualsiasi cosa, una struttura variabile.

    Tramite il menù Inserisci/Collegamento è possibile scegliere un altro file e collegarlo alla scritta selezionata

    Al termine il file Elenco allievi permette di richiamare i file con i profili dei singoli allievi:

    L’esperienza suggerisce che è comodo creare un collegamento che dalle pagine dei singoli allievi riporti alla pagina principale usando come scritta “Home”.

    Creare volantini e giornalini

    Il principio del desktop publishing è che le pagine vengono divise in finestre e che il contenuto di una finestra, il tipico articolo da Corriere della Sera, inizia a pagina uno e prosegue in un’altra pagina. Ci sono programmi specializzati Come Microsoft Publisher, Adobe Indesign, QuarkXPress, Scribus. Word riesce comunque con un po’ più di fatica a ottenere risultati simili. In particolare con l’impaginazione a colonne e la possibilità di inserire finestre di testo che possono essere posizionati nella pagina mentre il testo si riposiziona intorno, come per le immagini, come nell’esempio. Ovviamente si possono usare l’intestazione e il piè di pagina con un contenuto diverso per la prima pagina e le seguenti, anche per pagine pari e dispari.

    Con queste tecniche si possono creare anche volantini e biglietti d’auguri

    Creare moduli compilabili online e stampabili

    Word può essere utilizzato per creare modulistica contenente aree protette dalla scrittura, ed aree compilabili e dei semplici automatismi, come l’inserimento automatico della data odierna. Poi questo moduli possono essere salvati come modelli ed essere utilizzati anche da altri. Ovviamente i moduli si possono anche stampare per essere compilati a mano.

    Ad esempio creeremo un semplice modulo di iscrizione attivando il menù Sviluppo:

    Attraverso il menù Sviluppo è possibile inserire dei campi per contenere testo, numeri, date, check box che possono essere resi attivi proteggendo il modulo. In questo modo può essere compilato in Word, oltre che ovviamente su carta una volta stampato.

    Per ognuna di queste possibilità ci sono centinaia di dettagli e metodi di lavoro che la fantasia dei programmatori ha inserito nelle varie videoscritture e che permettono agli utilizzatori fantasiosi di creare dei mashup di formati anche in un solo documento.


    Vuoi partecipare al master nel 2023?

    come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

    il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023


    Scrivere con un computer

    “Basta che funzioni!” – Woody Allen

    Molti pensano che scrivere con un computer voglia dire rispondere a una mail o scrivere piccoli testi o cercare qualcosa con un motore di ricerca.

    Possiamo dire che:

    1. tutti scrivono.
    2. la quasi totalità delle lingue umane ha una o più forme scritte.
    3. tutte le forme scritte sono disposte su righe e hanno una direzione.
    4. Internet è basato sulla scrittura.

    Quindi la scrittura ha molti segni e molte forme e infiniti modi di processarla con un computer.

    Il fatto che anche gli smartphone hanno delle tastiere per scrivere è un esempio, addirittura scriviamo con il telecomando quando cerchiamo qualcosa sui canali Tv.

    Abbiamo già parlato di strumenti per gestire la conoscenza e al centro hanno la scrittura, in particolare:

    Efficienza e teoria dell’informazione

    abbiamo parlato di come misurare l’informazione a partire dai dati qui:

    Dato, Dati, Informazioni

    e poi abbiamo parlato di come organizzare le informazioni qui:

    Tiago Forte: come costruire un secondo cervello

    Necessità e creatività

    Verba volant, scripta manent – Locuzione latina che significa “le parole volano, gli scritti rimangono”.

    La videoscrittura attuale dovrebbe poter:

    • Contenere qualsiasi tipo di testo, opzionalmente immagini e collegamenti ad altri file
    • Impaginare testo ed altri oggetti nello spazio disponibile per la visualizzazione
    • Impaginare testo ed altri oggetti nello spazio disponibile per la stampa

    Quindi si va da un semplicissimo programma che registra ogni tasto battuto e lo accoda nella memoria di un computer mostrandolo su un video, fino a programmi come quello che sto usando per scrivere questo articolo, che permettono di impaginare blocchi contenenti testo, formule, immagini, collegamenti e molto altro.

    https://www.storiaolivetti.it/articolo/67-i-sistemi-per-la-gestione-elettronica-della-scr/

    Ogni mattina un programmatore si sveglia e può inventare un nuovo modo di processare testi.

    Scrittura per la visualizzazione

    Un sito web è pensato per essere visibile su monitor di dimensioni diverse, non è pensato per essere stampato perché le pagine che lo compongono hanno una dimensione variabile.

    Idealmente dovrei vedere sempre la stessa cosa, un testo con qualche immagine affiancata o consecutiva ad altro testo. Nella pratica sappiamo che per impaginare un testo che dovrà essere visualizzabile su Internet attraverso dei device con dei monitor di dimensioni diverse devo letteralmente programmare l’impaginazione, cosa che il software di solito fa automaticamente.

    I programmi con cui scrivo su web, WordPress o Notion per esempio, gestiscono automaticamente l’impaginazione del testo, ovvero sono “responsive”, adattano l’impaginazione di un sito web per essere vista sia su un computer che su uno smartphone.

    Vista da desktop
    Stessa vista da smartphone

    Scrittura per la stampa

    Quando scriviamo un testo con Microsoft Word, o Apple Pages o Openoffice Write lo vediamo nel monitor su un foglio A4, lo standard europeo che misura 21 per 29,7 cm.

    Possiamo contare su una pagina dalle dimensioni fisse, vettoriali, e quindi è più facile impaginare i testi, perché sono scritti su righe. Viceversa, è problematico impaginare dei fogli elettronici che si espandono oltre la dimensione del foglio da 21 cm.

    Gli americani dicono WYSIWYG, What You See Is What You Get, quello che vedi è quello che ottieni (in stampa).

    Uno dei paradossi storici sulla stampa è che con l’avvento del computer si pensava che si sarebbe consumata meno carta ed è una tendenza che finalmente sembra consolidarsi ma che vede ancora davanti a sé una lunga strada fatta di riciclo.

    Anche qui, un bisogno prevale. Come faccio ad avere un documento stampabile senza dover per forza consegnare il file originale e costringere il mio cliente ad avere lo stesso programma a pagamento per aprirlo, leggerlo e stamparlo?

    Adobe all’inizio degli anni ‘90 ha creato dei programmi che generano formati intermedi pensati per la stampa, che possono essere caricati nella memoria di una stampante o aperti con un programma di visualizzazione gratuito su un computer. Nel giro di pochi anni lo standard è diventato Abrobat vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Adobe_Acrobat, che genera file con estensione .pdf vedi https://help.libreoffice.org/Common/Export_as_PDF/it.

    PDF vuol dire Portable Document Format, ed è stato pensato da Acrobat per fare in modo che la rappresentazione visiva e cartacea del contenuto dei documenti non dipenda dall’ambiente in cui stiamo operando.

    Tipi di videoscritture

    Editor di testo, di solito usati in programmazione all’interno di un I.D.E. – https://it.wikipedia.org/wiki/Ambiente_di_sviluppo_integrato

    Word processor, programmi per la stesura di lettere, tesi, libri – https://it.wikipedia.org/wiki/Programmi_per_la_videoscrittura


    Desktop publishing, programmi per l’impaginazione di giornali, riviste e libri ad alto contenuto grafico – https://it.wikipedia.org/wiki/Desktop_publishing

    Note taking – Programmi per prendere appunti – https://en.wikipedia.org/wiki/Note-taking

    Dal punto di vista operativo questi programmi possono produrre contenuti di qualsiasi genere, sia per la stampa che per Internet.

    Cosa ci riserva il futuro

    Grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale ci sono molte cose che è possibile avere da una videoscrittura e molte altre che cominciano ad emergere.

    • Correttori grammaticali e ortografici sempre più sofisticati
    • Traduzione automatica degli scritti
    • Generazione automatica di un testo completo a partire da poche righe di esempio
    • Generazione automatica di un elenco di idee a partire da un sinonimo
    • Riassunto automatico di un testo

    Il tema è vasto e quindi scriverò una seconda parte sulle caratteristiche dei tipi di videoscritture e su cosa potete farci nello specifico, perché adesso che sapete come sono state pensate dagli informatici è il momento di ricordare che rispondono a bisogni umani.

    Per esempio, se gli amici sanno che siete bravi con una videoscrittura vi chiederanno di produrre un libretto per una cerimonia, ad esempio un matrimonio 🙂


    Vuoi partecipare al master nel 2023?

    come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

    il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023


    Ogni maledetto Black Friday: Cosa ci serve veramente ? Portatile o Tablet?

    “Se attacchi la spina funziona meglio” – prima legge dell’informatica

    Ogni stagione ha i suoi frutti, quindi questo articolo vale oggi e fra un anno già potrebbe essere inutile. L’ho scritto perché il Black Friday è diventato un momento di cui molti approfittano per comprare hardware. Qui parleremo di utilizzi per la casa, il lavoro e lo studio e non tratteremo di smartphone o di console per i bambini.

    La sfida dell’insegnante

    La mia sfida personale negli ultimi quindici anni è stata riuscire a fare lezione dovunque e comunque.

    Io e tutti gli altri sembra che ci siamo riusciti. Siamo sopravvissuti anche alla didattica a distanza.

    A parte l’ovvio collegamento ad Internet, la mia attrezzatura per farlo è stata negli ultimi dieci anni:

    • un portatile con tutti i tipi di accessori di collegamento a video, proiettori e tv, accesso ad Internet e Windows per preparare e fare lezione.
    • una macchina virtuale remota con Windows server, usata prevalentemente come un pc di riserva in aula e per studiare linguaggi di programmazione e database.
    • Un tablet Galaxy Tab A6 da 10” per leggere.
    • Memorie cloud con i file per le esercitazioni e filmati.

    Dal 2022 la configurazione è diventata:

    • Un IMAC da 27” per preparare corsi, scrivere e studiare.
    • un Tablet Galaxy S7 FE da 12.6” con tastiera wireless abbinata per leggere, scrivere e per fare lezione.
    • Memorie cloud con i file per le esercitazioni e filmati.

    Per far funzionare questa soluzione serve un cavo convertitore di buona qualità da USB-C a HDMI, così da poter proiettare. Samsung ha due modalità di esecuzione, una classica Android e l’altra il DEX che crea un desktop multitasking molto simile a Windows.

    Avendo una sola uscita è necessario usare la penna in dotazione come mouse per usare PowerPoint, con qualche limite sui link che si può superare ad esempio creando una playlist su Youtube per lanciare filmati lì presenti.

    Io uso anche software per le mappe mentali e con Edraw mind ho risolto tutti i problemi che non sono riuscito a superare con il visualizzatore di Mind Manager.

    La sfida attuale è diventata sostituire il portatile con un tablet.

    Per funzionare ci sono alcune cose che sono cambiate:

    1. Prezzi e prestazioni dei tablet.
    2. La disponibilità in Android e IOS dei PKM come Notion e Evernote di cui abbiamo parlato qui: Tiago Forte: come costruire un secondo cervello
    1. la disponibilità di software di office automation come Microsoft office e iWork per Android e IOS.

    In questo momento sto scrivendo con una tastiera wireless da un Galaxy S7 FE scartato un’ora fa. Ho attaccato un mouse, ma devo dire che lavorare con la penna in dotazione è più comodo.

    Per i privati

    È una questione di abitudini.

    Se siete abituati a Windows per navigare su internet e a office di Microsoft per scrivere qualche lettera e gestire qualche tabella di calcolo basta un portatile da 14”, 8 gb di ram e 256 gb di disco. Se non volete comprare Office ci sono delle versioni ridotte gratuite di Word, Excel e PowerPoint Online, oppure la suite compatibile di Google Drive. In alternativa, valida anche se usate anche macchine Linux, esiste la suite gratuita OpenOffice, vedi https://www.openoffice.org/it/.

    Se siete abituati ad Apple un MacBook Air è la macchina ideale e costa dal cinquanta al cento per cento in più di un pc a parità di prestazioni. Su Mac potete usare Pages al posto di Word, Numbers al posto di Excel e Keynote al posto di PowerPoint. Da notare che sono nativi su Mac e gratuiti.

    Se non avete bisogno di Office basta un tablet con 3 mb di ram e 32 gb di disco. È più che sufficiente ad usare internet, la posta elettronica e per leggere qualsiasi cosa.

    Come in ogni ricetta famigliare non esiste una formula esatta. A volte penso che acquistare un impianto hardware assomiglia molto all’acquisto del giusto mix di contenitori per ospitare i rifiuti diversificati. Devi avere lo spazio giusto, delle competenze minime, una quantità di tempo di utilizzo.

    Di solito il problema è come scegliere una stampante. Ci sono tre paradigmi per la casa:

    • stampanti a getto d’inchiostro, solitamente a colori dal costo sotto i cento euro ma con un costo copia alto perché le cartucce di inchiostro sono costose e stampano poche centinaia di pagine.
    • Stampanti multifunzione dai duecento ai quattrocento euro a getto d’inchiostro con tecnologie a basso consumo che stampano migliaia di pagine e spesso abbinano uno scanner, a volte ancora un fax. Queste sono le più popolari ma restano ancorate al formato A4. Nella stessa fascia di prezzo ci sono stampanti laser, di solito solo in bianco e nero.
    • Stampanti A3 a getto d’inchiostro per chi disegna, i prezzi sono più alti ovviamente, con una media per una buona qualità sopra i cinquecento euro.

    Cosa fanno i professionisti

    Per chi si occupa intensamente di informatica ci sono fondamentalmente quattro attività:

    1. sistemista
    2. grafico
    3. programmatore
    4. giocatore intensivo

    Manutenere sistemi

    Il sistemista lavora prevalentemente in remoto, anche quando è all’interno dell’azienda di cui manutiene i server.

    Ha bisogno di un pc portatile possibilmente con una sim integrata per potersi collegare dovunque e di uno zaino corposo per contenere cavi e attrezzature di connessione hardware come router e firewall.

    In ufficio trova comodi più display per visualizzare software di monitoraggio delle reti e servizi semi statici come la posta.

    Creare grafica e disegno tecnico

    Il grafico può lavorare con desktop potenti purché con grande monitor e ha bisogno di accessori come tavolette grafiche e linee internet veloci. Una buona scheda grafica, ad esempio Nvidia dalla serie 3000 può essere utile per le animazioni e per il ray tracing del disegno tecnico. Anche un tablet con monitor da almeno undici pollici e penna touch può essere comodo per i ritocchi, preferibilmente IPad o Samsung di fascia alta per poter usare software grafici come Adobe.

    Computer Desktop perché i portatili che possono fare da workstation sono veramente troppo costosi.

    Programmare

    Il programmatore lavora prevalentemente con portatili Lenovo o Dell o MacBook Pro purché abbiano monitor da 14” in su e tanta potenza di calcolo, Intel da I7 in poi, Amd Ryzen o Apple con processori M1/M2. Le schede grafiche potenti servono per la programmazione di videogames in due o tre dimensioni. Comodo avere linee internet veloci per la pubblicazione di programmi, i test e per l’accesso a server per la gestione di database o di grandi quantità di immagini o file.

    Computer Portatili perché li possono portare a casa o da casa e Apple perché fa figo, visto che molti ci installano windows.

    Giocare

    I giocatori intensivi hanno bisogno di più monitor, Stazione desktop modificabile con schede grafiche di ultima generazione con molta memoria ram dedicata, 32 gb di ram e dischi veloci da almeno un terabyte e una dotazione di cuffie, sedia avvolgente e tastiera e mouse con aree colore diversificate oltre a Joystick, eventuali pedaliere o volanti da gioco e una o più linee internet veloce per giocare e comunicare contemporaneamente durante i giochi in gruppo.

    Chi usa la realtà virtuale paradossalmente ha bisogno di meno accessori ma necessita di uno spazio di quattro metri quadri per giocare.

    Un consiglio generale è di comprare sempre una macchina con più memoria ram, allunga la vita utile del computer qualunque esso sia.