Chiedo a Google o all’intelligenza artificiale?

«Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.» Sun Tzu – L’arte della guerra

Nei miei corsi divido le lezioni in due gruppi, L’onda umana e L’onda tecnologica.

Il mese di dicembre sta portando doni tecnologici che fino a un anno fa non erano disponibili al grande pubblico.

Il cambiamento

Ci sono momenti in cui le cose cambiano, e nella tecnologia il cambiamento è on/off, prima non c’era WhatsApp e ora c’è WhatsApp. Prima si parlava e si vedeva l’intelligenza artificiale solo nelle software house, ora la possiamo usare in prima persona via internet. La velocità è misurata con il tasso di adozione, come potete vedere nel sito: https://ourworldindata.org da cui è tratta l’immagine di copertina di questo articolo.

L’adattamento

La citazione all’arte della guerra è riferita al fatto che noi non governiamo la tecnologia, ce la troviamo davanti e scegliamo se usarla o no. Il problema è che se la rifiutiamo saremo costretti a subirla, l’esempio più eclatante sono i cellulari. Io lo chiamo il paradigma della nonna “Se mia nonna non sa usare il telecomando non vedrà la televisione.”

Dal mio punto di vista ci sono tre tipi di tecnologie:

  1. PRESENTI ovvero quelle che siamo già abituati ad usare come gli elettrodomestici, cellulari e computer. Questi li usano tutti e richiedono quindi velocità di lavoro, perché sono tanti e usati nello stesso tempo di lavoro. Pensate a quanti programmi avete aperti in una normale mattinata, la posta, il browser, una videoscrittura o un foglio elettronico, un gestionale, l’agenda e sul cellulare Tik-Tok, WhatsApp, Instagram e tanti altri.
  2. EMERGENTI ovvero quelle che si stanno imponendo oggi ed alle quali ci dovremo abituare, come è stato per i social network, WhatsApp o Google. Non li puoi evitare, quindi sono i più pericolosi perché devi trovare una motivazione che ti permetta di accettarli. Stiamo parlando oggi della Blockchain e dell’Intelligenza artificiale integrata con gli strumenti di lavoro quotidiani.
  3. POTENZIALI ovvero quelle che stanno arrivando ma ancora non hanno raggiunto il grande pubblico. Sappiamo che esistono perché ne parlano i media, ma il numero di utilizzatori è ancora piccolo. Ad esempio, i visori per la Realtà Virtuale, i metaversi e gli NFT (Non fungible token). Queste tecnologie sono scommesse e richiedono attenzione perché possono influenzare il mercato degli investitori e aprire nuove opportunità di lavoro.

Come spesso dico in aula, se vuoi sopravvivere ti devi adattare. Se sei sopravvissuto avrai sempre il tempo di discutere, giustificare, motivare il cambiamento. Intanto si va avanti.

L’intelligenza artificiale sul mio pc

La prima AI disponibile al pubblico in tutto il suo splendore utilizza le librerie GPT ed è possibile accedervi con una semplice iscrizione. si trova all’indirizzo https://chat.openai.com/.

Le lingue che ho provato sono l’inglese, il francese e l’italiano. Ad ogni domanda o affermazione la AI risponde nella stessa lingua e se non riesce a tradurre risponde in inglese.

A differenza di Google quando inizia una sessione di domande la AI ricorda quelle precedenti, quindi, se gli chiedo di recitarmi le promesse di matrimonio dal film “4 matrimoni e un funerale” poi posso farle domande sui personaggi, ad esempio “chi era Gareth?” e lui mi risponderà circa il personaggio dello stesso film.

Un’altra differenza è che la AI usa un database, in questo momento arriva al 2021 e un sistema di elaborazione che prevede il dialogo come forma di risposta.

Dal punto di vista linguistico la AI:

RISPONDE a domande, ma non essendo collegata in tempo reale a servizi di informazione non sa che ore sono o che tempo fa. Però posso chiedere informazioni su cinema, libri, scienze, programmazione e le molte informazioni contenute nei suoi database. Ad esempio:

OBBEDISCE ad ordini, come:

Dopo qualche settimana di utilizzo ho visto che ogni giorno capita di usare la AI in alternativa a Google, soprattutto quando hai un argomento da approfondire o vuoi una risposta diretta. Provate, Provate, Provate.

Disegnare con l’AI

Se avete un’iscrizione a Discord potete provare il server Midjourney con gli utenti Newbies, semplicemente scrivendo in inglese cosa volete che disegni, usando il comando /imagine. Per esempio, un cucciolo di Labrador nero.

Scrivere software con l’aiuto dell’AI

Dal punto di vista professionale ci sono delle applicazioni che aiutano in modo specifico un programmatore a scrivere pezzi di codice, appoggiandosi su milioni di esempi presenti online. Ad esempio https://github.com/features/copilot.

In pratica è possibile chiedere a Copilot di generare un pezzo di codice che cerchi un tweet su Twitter, che disegni un cerchio, che carichi un file o qualsiasi altra azione ripetitiva che rischiamo di riscrivere ad ogni nuovo progetto. Poter richiedere di generare algoritmi standard al volo è molto più comodo che sapere dove andare a cercarli nelle cose già scritte, posto che ne siamo a conoscenza.

Copilot support diversi linguaggi e framework fra i quali Javascript, Python, Java, Go, Ruby, Angular e si integra con diversi editor:

Cosa ci possiamo aspettare

timeo Danaos et dona ferentes «temo i Danai [= i Greci], anche quando recano doni»). – Parole che Virgilio (Eneide II, 49) fa pronunciare a Laocoonte, quando vuol dissuadere i Troiani dall’accogliere nella città il cavallo di legno lasciato dai Greci.

Questa nuova generazione di applicazioni arriva finalmente al pubblico e gli esempi sopra citati verranno presto integrati ancora di più, ad esempio in tutte le applicazioni che usiamo per scrivere, una fra tutte: Notion.

Questo significa che possiamo contare su una memoria aggiuntiva in linguaggio naturale che ci potenzia ogni volta che serve, suggerendo informazioni, sintetizzando testi, aiutandoci nel creare e gestire contenuti, nel nostro linguaggio naturale.

Diventerà più che mai vero il detto che le lingue sono strumenti, più parole sai più cose puoi fare. L’esperienza mi fa pensare che ci saranno effetti collaterali che come al solito non riusciamo a immaginare. Quindi ricordo la citazione sui greci e i vecchi Star trekker come me potrebbero ricordare “Non fidarti dei Romulani che portano doni”.

Come diceva il filosofo Umberto Galimberti siamo molto più bravi a creare qualcosa che a prevedere gli effetti di quello che creiamo. Intanto godiamo dei vantaggi 🙂


Vuoi partecipare al master nel 2023?

come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023


Modelli funzionali con le mappe mentali

Ci sono molti software che consentono di creare mappe mentali e concettuali e poi esportarle per essere usate con un browser. Fino a qualche anno fa io usavo molto MindManager (https://www.mindmanager.com/) che permette di creare degli item che contengono dei link diretti a file presenti nelle cartelle raggiungibili dal proprio pc e indirizzi Internet. Oggi tendo ad utilizzare Wondershare EdrawMind perché è più flessibile se devo creare mappe concettuali, inoltre, anche se ha meno opzioni di MindManager, lo trovo comodo perché è disponibile online e sui sistemi operativi più diffusi. Importa ed esporta nei formati utili per me ed ha un abbonamento a vita particolarmente economico. È anche un ottimo esempio di stile professionale cinese, confrontabile con quello americano dei prodotti software ai quali siamo abituati.

Personal organizer

Un personal organizer è un punto di partenza che è comodo avere davanti all’accensione del pc, e permette di accedere a tutto quello che serve per lavorare.

Per esempio con MindManager usavo questo:

Dal 2022 preferisco usare Notion, un PKM evoluto perché è su cloud ed è usabile anche, ad esempio, per scrivere questo articolo prima di pubblicarlo sul blog. Rispetto ad una mappa mentale è forse meno intuitivo ma estremamente comodo per la gestione di contenuti.

P.E.G. del Vostro comune

Se cercate su Google troverete “Il **Piano Esecutivo di gestione (**PEG) è lo strumento di programmazione previsto dall’Articolo 169 del D. Lgs. 267/2000, attraverso il quale la Giunta Comunale individua gli obiettivi della gestione ed affida gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili dei servizi.” Essendo un atto pubblico i Comuni dovrebbero renderlo disponibile, come ad esempio il comune di Novara Piano Esecutivo di Gestione – Comune di Novara Il problema è che spesso è formato da uno o più file di testo di decine di pagine, e fondamentalmente complesso. Essendo le mappe mentali un riduttore di complessità (come dice sempre Umberto Santucci) si può renderne più semplice la lettura trasformandoli in una mappa. E poi magari esportandoli sul web come feci per esempio con un P.E.G. a caso nel 2005:

Ogni ramo contiene gli obiettivi e la loro descrizione. Se il comune non usa un software per la gestione dei processi può comunque verificare una volta al mese a che punto sono gli obiettivi attribuendo una percentuale di completamento. Con il software è possibile filtrare la mappa per vedere solo, ad esempio, gli obiettivi raggiunti, oppure a settembre quelli che non sono ancora stati affrontati.

Riunioni

Tipicamente quando facciamo una riunione una persona traccia i partecipanti, gli interventi, le decisioni. Al termine della riunione si perfeziona la mappa e la si invia a tutti come verbale.

Il vantaggio della mappa è che si scrivono solo le parole necessarie.

Organigramma

Quando l’azienda cresce, o i gruppi di un progetto vanno riepilogati in una tassonomia delle responsabilità, si usa un organigramma. I software per creare mappe mentali sono particolarmente adatti a rappresentare questo tipo di strutture

il modello Chi, che cosa, dove, quando, perché, come (wwwwwh)

Il tipico modello razionalista anglosassone per la scrittura di contenuti a scuola.

Tema, riassunto, articolo di cronaca, gli elementi per raccontare.

Impact map

Un modello molto simile, ma orientato ai processi sono le impact map. Stesse domande in una selezione e soprattutto in un diverso ordine, ci permettono di facilitare e risparmiare tempo in fase di modifica di un qualsiasi progetto. Perché, chi, come, che cosa.

In realtà l’impact mapping è un modello ricorsivo, dinamico. Ogni livello impatta su quello sottostante e viceversa. C’è un testo di riferimento a riguardo, in inglese:

Per ora ci fermiamo qua, ci sono altri modelli per cui è comodo usare una mappa mentale ma già imparare ad utilizzare uno di quelli sopra richiede un certo impegno. Buon divertimento.


Vuoi partecipare al master nel 2023?

come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023


Videoscrittura professionale in pratica

“Ora et labora et lege et noli contristari in laetitia pacis!”, prega e lavora e studia e nella gioia della pace non farti prendere dalla sfiducia La regola benedettina

Da dove arriviamo

Fino alla diffusione della carta in Europa si scriveva su pelli di animale, il vellum bovino o la pergamena ovina o suina.

In pratica per scrivere qualcosa dovevi ammazzare un vitello.

Quindi doveva valerne la pena. Infatti nei monasteri europei si ricopiavano la bibbia, i salmi e il trivio e il quadrivio, in pratica la summa dei saperi dei saggi europei del passato e rigorosamente cristiani.

Le pagine avevano una forma imprecisa e si riciclavano i testi più antichi pulendoli dagli inchiostri originali. Per risparmiare si scriveva senza spazi fra le parole e si considerava necessario leggere a voce alta per riuscire a distinguerle. Per esaltare l’intelligenza di Aristotele si diceva che leggesse in silenzio.

Parto dall’Europa cristianizzata e non dai Sumeri di seimila anni fa, perché siamo già moderni nelle modalità organizzate di riproduzione dei testi, industrializzata definitivamente con i torchi di stampa a caratteri sulla carta. Vale comunque la pena di ricordare il mito della nascita della scrittura riportato su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Mito_di_Theuth.

Cosa ci è rimasto?

Ci sono rimaste una serie di convenzioni e di saperi, sulla carta per peso e misure, sugli inchiostri per formule e qualità, sulla scrittura per abitudini grafiche, come il fatto di scrivere dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra (nella cultura occidentale) in pagine con un margine o divise per colonne.

Ci sono rimasti gli abbellimenti, come i capilettera, l’evidenziazione delle citazioni, la dimensione dei titoli. i riquadri a fondo testo, le note a piè di pagina o a fondo testo. E con la stampa a caratteri mobili i capitoli, i sommari, l’allineamento dei testi, la gestione dei ritorni a capo e poi uno spazio riservato all’intestazione e ai piè di pagina dei testi, dove inserire informazioni che si ripetono o sono calcolabili, come il titolo del testo o il numero di pagina.

Tutte cose che diamo per scontate ma tali non sono.

E questo soltanto per la videoscrittura.

I programmi come Microsoft Word, OpenOffice Write, Apple Pages sono in grado di fare con precisione millimetrica la crenatura dei caratteri, di giustificare il testo nei margini e soprattutto di poter fare tutto questo anche dopo averlo scritto, perché è possibile modificare senza dover rifare tutto.

Queste cose c’erano già in gran parte anche nelle macchine da scrivere analogiche che ho imparato ad usare negli anni ‘70. Già dalla fine degli anni ‘70 nella scuola che frequentavo c’erano le macchine da scrivere elettroniche e la dattilografia era una materia, come la stenografia.

Quando scrivono i nostri giovani allievi?

A scuola, quindi noi insegniamo almeno due cose:

  1. Come e con che strumenti prendere appunti.
  2. Come gestire testi lunghi come le tesi.

Scrivere lettere

Le videoscritture sono i programmi più generici disponibili per scrivere e proprio per questo motivo sono incredibilmente flessibili e potenti.

Tutti gli altri strumenti di cui all’articolo precedente: Scrivere con un computer sono specializzati nel fare qualcosa in un ambito più ridotto.

Tutti usano le videoscritture per scrivere lettere, il programma più diffuso al mondo è Microsoft Winword o Word per gli amici, per dare comandi ci sono dei classici menù a tendina e delle pulsantiere.

Word ha una struttura della pagina con due fogli, uno dove scriviamo il testo, il cosiddetto corpo della pagina e uno sottostante dove inseriamo degli elementi fissi che verranno riportati automaticamente sulle pagine successive, l’intestazione e il piè di pagina. La dimensione della pagina è quella standard del sistema operativo, se siete in Europa probabilmente un foglio A4.

È possibile scegliere il tipo di carattere e la sua dimensione, l’allineamento dei paragrafi e la distanza fra i paragrafi e le righe che per una lettera è tutto quello che serve. Quando ne abbiamo scritte un po’ se si ripetono le possiamo salvare come modelli. Tipicamente di inseriscono l’intestazione e il pié di pagina dell’azienda e si salva il file come modello di carta intestata utilizzabile da tutti. Tutto è in funzione della stampa, incluso il colore dei contenuti e le immagini che possiamo impaginare.

Dal punto di vista quantitativo il testo è diviso in:

  • documento (che equivale al file)
    • pagine
      • sezioni
        • paragrafi
          • parole
            • lettere

Saperlo è utile perché la conseguenza è che ci sono comandi per ogni livello.

Creare lettere circolari

Per creare lettere circolari servono due cose:

  • un testo
  • una tabella in un file separato

con gli indirizzi a cui spedire le lettere ed eventuali altre parti variabili di ogni singola lettera stampata.

Attraverso i comandi del menù Lettere di Word è possibile collegare i due file e mostrare o stampare o inviare via mail una copia della lettera per ogni riga inserita nella tabella.

La fusione fra testo e dati si chiama in inglese mail merge e consiste nell’inserire uno spazio dedicato ad ogni colonna della tabella all’interno del testo della lettera.

Era già possibile negli anni ‘80 usando WordStar o Wordperfect o Framework o altre videoscritture che hanno dominato quell’epoca.

Scrivere tesi e libri

Per scrivere testi e libri si usa la video scrittura come per le lettere.

Però ci sono alcune tecniche che rendono molto più comodo dare comandi all’intero testo.

Ad esempio, è possibile visualizzare ed inserire direttamente la struttura del testo tramite il menù Visualizzazione/Struttura

È possibile gestire la formattazione di tutti gli elementi del testo attraverso il menù Progettazione/Stili o scegliendo un Tema

E attraverso il menù riferimenti è possibile generare e aggiornare un sommario usando i titoli dei capitoli che hanno uno stile apposito

Sono possibili anche la creazione di didascalie per le immagini, delle note a fondo pagina o a fondo testo ed è possibile creare un indice analitico una volta completato il testo.

Creare ipertesti

Con l’avvento di internet nasce il concetto che è possibile creare dei legami fra documenti scrivendo un comando che deve essere interpretato dal programma che lo ospita, ad esempio un browser o nel nostro caso una video scrittura.

Tutti sappiamo cosa farcene in internet, perché abbiamo un modo per spostarci da una pagina all’altra, facendo clic su una scritta attiva come questa, sottolineata e di colore blu come nei risultati dei motori di ricerca:

Un ipertesto è il collegamento fra più file di testo, che in questo modo ci permettono di creare un percorso. Ad esempio, un elenco di schede degli allievi che funziona come un database e molto più semplice perché a differenza di un database ogni file di testo può contenere qualsiasi cosa, una struttura variabile.

Tramite il menù Inserisci/Collegamento è possibile scegliere un altro file e collegarlo alla scritta selezionata

Al termine il file Elenco allievi permette di richiamare i file con i profili dei singoli allievi:

L’esperienza suggerisce che è comodo creare un collegamento che dalle pagine dei singoli allievi riporti alla pagina principale usando come scritta “Home”.

Creare volantini e giornalini

Il principio del desktop publishing è che le pagine vengono divise in finestre e che il contenuto di una finestra, il tipico articolo da Corriere della Sera, inizia a pagina uno e prosegue in un’altra pagina. Ci sono programmi specializzati Come Microsoft Publisher, Adobe Indesign, QuarkXPress, Scribus. Word riesce comunque con un po’ più di fatica a ottenere risultati simili. In particolare con l’impaginazione a colonne e la possibilità di inserire finestre di testo che possono essere posizionati nella pagina mentre il testo si riposiziona intorno, come per le immagini, come nell’esempio. Ovviamente si possono usare l’intestazione e il piè di pagina con un contenuto diverso per la prima pagina e le seguenti, anche per pagine pari e dispari.

Con queste tecniche si possono creare anche volantini e biglietti d’auguri

Creare moduli compilabili online e stampabili

Word può essere utilizzato per creare modulistica contenente aree protette dalla scrittura, ed aree compilabili e dei semplici automatismi, come l’inserimento automatico della data odierna. Poi questo moduli possono essere salvati come modelli ed essere utilizzati anche da altri. Ovviamente i moduli si possono anche stampare per essere compilati a mano.

Ad esempio creeremo un semplice modulo di iscrizione attivando il menù Sviluppo:

Attraverso il menù Sviluppo è possibile inserire dei campi per contenere testo, numeri, date, check box che possono essere resi attivi proteggendo il modulo. In questo modo può essere compilato in Word, oltre che ovviamente su carta una volta stampato.

Per ognuna di queste possibilità ci sono centinaia di dettagli e metodi di lavoro che la fantasia dei programmatori ha inserito nelle varie videoscritture e che permettono agli utilizzatori fantasiosi di creare dei mashup di formati anche in un solo documento.


Vuoi partecipare al master nel 2023?

come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023


Scrivere con un computer

“Basta che funzioni!” – Woody Allen

Molti pensano che scrivere con un computer voglia dire rispondere a una mail o scrivere piccoli testi o cercare qualcosa con un motore di ricerca.

Possiamo dire che:

  1. tutti scrivono.
  2. la quasi totalità delle lingue umane ha una o più forme scritte.
  3. tutte le forme scritte sono disposte su righe e hanno una direzione.
  4. Internet è basato sulla scrittura.

Quindi la scrittura ha molti segni e molte forme e infiniti modi di processarla con un computer.

Il fatto che anche gli smartphone hanno delle tastiere per scrivere è un esempio, addirittura scriviamo con il telecomando quando cerchiamo qualcosa sui canali Tv.

Abbiamo già parlato di strumenti per gestire la conoscenza e al centro hanno la scrittura, in particolare:

Efficienza e teoria dell’informazione

abbiamo parlato di come misurare l’informazione a partire dai dati qui:

Dato, Dati, Informazioni

e poi abbiamo parlato di come organizzare le informazioni qui:

Tiago Forte: come costruire un secondo cervello

Necessità e creatività

Verba volant, scripta manent – Locuzione latina che significa “le parole volano, gli scritti rimangono”.

La videoscrittura attuale dovrebbe poter:

  • Contenere qualsiasi tipo di testo, opzionalmente immagini e collegamenti ad altri file
  • Impaginare testo ed altri oggetti nello spazio disponibile per la visualizzazione
  • Impaginare testo ed altri oggetti nello spazio disponibile per la stampa

Quindi si va da un semplicissimo programma che registra ogni tasto battuto e lo accoda nella memoria di un computer mostrandolo su un video, fino a programmi come quello che sto usando per scrivere questo articolo, che permettono di impaginare blocchi contenenti testo, formule, immagini, collegamenti e molto altro.

https://www.storiaolivetti.it/articolo/67-i-sistemi-per-la-gestione-elettronica-della-scr/

Ogni mattina un programmatore si sveglia e può inventare un nuovo modo di processare testi.

Scrittura per la visualizzazione

Un sito web è pensato per essere visibile su monitor di dimensioni diverse, non è pensato per essere stampato perché le pagine che lo compongono hanno una dimensione variabile.

Idealmente dovrei vedere sempre la stessa cosa, un testo con qualche immagine affiancata o consecutiva ad altro testo. Nella pratica sappiamo che per impaginare un testo che dovrà essere visualizzabile su Internet attraverso dei device con dei monitor di dimensioni diverse devo letteralmente programmare l’impaginazione, cosa che il software di solito fa automaticamente.

I programmi con cui scrivo su web, WordPress o Notion per esempio, gestiscono automaticamente l’impaginazione del testo, ovvero sono “responsive”, adattano l’impaginazione di un sito web per essere vista sia su un computer che su uno smartphone.

Vista da desktop
Stessa vista da smartphone

Scrittura per la stampa

Quando scriviamo un testo con Microsoft Word, o Apple Pages o Openoffice Write lo vediamo nel monitor su un foglio A4, lo standard europeo che misura 21 per 29,7 cm.

Possiamo contare su una pagina dalle dimensioni fisse, vettoriali, e quindi è più facile impaginare i testi, perché sono scritti su righe. Viceversa, è problematico impaginare dei fogli elettronici che si espandono oltre la dimensione del foglio da 21 cm.

Gli americani dicono WYSIWYG, What You See Is What You Get, quello che vedi è quello che ottieni (in stampa).

Uno dei paradossi storici sulla stampa è che con l’avvento del computer si pensava che si sarebbe consumata meno carta ed è una tendenza che finalmente sembra consolidarsi ma che vede ancora davanti a sé una lunga strada fatta di riciclo.

Anche qui, un bisogno prevale. Come faccio ad avere un documento stampabile senza dover per forza consegnare il file originale e costringere il mio cliente ad avere lo stesso programma a pagamento per aprirlo, leggerlo e stamparlo?

Adobe all’inizio degli anni ‘90 ha creato dei programmi che generano formati intermedi pensati per la stampa, che possono essere caricati nella memoria di una stampante o aperti con un programma di visualizzazione gratuito su un computer. Nel giro di pochi anni lo standard è diventato Abrobat vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Adobe_Acrobat, che genera file con estensione .pdf vedi https://help.libreoffice.org/Common/Export_as_PDF/it.

PDF vuol dire Portable Document Format, ed è stato pensato da Acrobat per fare in modo che la rappresentazione visiva e cartacea del contenuto dei documenti non dipenda dall’ambiente in cui stiamo operando.

Tipi di videoscritture

Editor di testo, di solito usati in programmazione all’interno di un I.D.E. – https://it.wikipedia.org/wiki/Ambiente_di_sviluppo_integrato

Word processor, programmi per la stesura di lettere, tesi, libri – https://it.wikipedia.org/wiki/Programmi_per_la_videoscrittura


Desktop publishing, programmi per l’impaginazione di giornali, riviste e libri ad alto contenuto grafico – https://it.wikipedia.org/wiki/Desktop_publishing

Note taking – Programmi per prendere appunti – https://en.wikipedia.org/wiki/Note-taking

Dal punto di vista operativo questi programmi possono produrre contenuti di qualsiasi genere, sia per la stampa che per Internet.

Cosa ci riserva il futuro

Grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale ci sono molte cose che è possibile avere da una videoscrittura e molte altre che cominciano ad emergere.

  • Correttori grammaticali e ortografici sempre più sofisticati
  • Traduzione automatica degli scritti
  • Generazione automatica di un testo completo a partire da poche righe di esempio
  • Generazione automatica di un elenco di idee a partire da un sinonimo
  • Riassunto automatico di un testo

Il tema è vasto e quindi scriverò una seconda parte sulle caratteristiche dei tipi di videoscritture e su cosa potete farci nello specifico, perché adesso che sapete come sono state pensate dagli informatici è il momento di ricordare che rispondono a bisogni umani.

Per esempio, se gli amici sanno che siete bravi con una videoscrittura vi chiederanno di produrre un libretto per una cerimonia, ad esempio un matrimonio 🙂


Vuoi partecipare al master nel 2023?

come iscriversi: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/08/vuoi-partecipare-al-master-2023/

il programma: https://www.lecco100.it/index.php/2022/09/07/stiamo-progettando-il-master-del-2023