Scrivere con un computer

“Basta che funzioni!” – Woody Allen

Molti pensano che scrivere con un computer voglia dire rispondere a una mail o scrivere piccoli testi o cercare qualcosa con un motore di ricerca.

Possiamo dire che:

  1. tutti scrivono.
  2. la quasi totalità delle lingue umane ha una o più forme scritte.
  3. tutte le forme scritte sono disposte su righe e hanno una direzione.
  4. Internet è basato sulla scrittura.

Quindi la scrittura ha molti segni e molte forme e infiniti modi di processarla con un computer.

Il fatto che anche gli smartphone hanno delle tastiere per scrivere è un esempio, addirittura scriviamo con il telecomando quando cerchiamo qualcosa sui canali Tv.

Abbiamo già parlato di strumenti per gestire la conoscenza e al centro hanno la scrittura, in particolare:

Efficienza e teoria dell’informazione

abbiamo parlato di come misurare l’informazione a partire dai dati qui:

Dato, Dati, Informazioni

e poi abbiamo parlato di come organizzare le informazioni qui:

Tiago Forte: come costruire un secondo cervello

Necessità e creatività

Verba volant, scripta manent – Locuzione latina che significa “le parole volano, gli scritti rimangono”.

La videoscrittura attuale dovrebbe poter:

  • Contenere qualsiasi tipo di testo, opzionalmente immagini e collegamenti ad altri file
  • Impaginare testo ed altri oggetti nello spazio disponibile per la visualizzazione
  • Impaginare testo ed altri oggetti nello spazio disponibile per la stampa

Quindi si va da un semplicissimo programma che registra ogni tasto battuto e lo accoda nella memoria di un computer mostrandolo su un video, fino a programmi come quello che sto usando per scrivere questo articolo, che permettono di impaginare blocchi contenenti testo, formule, immagini, collegamenti e molto altro.

https://www.storiaolivetti.it/articolo/67-i-sistemi-per-la-gestione-elettronica-della-scr/

Ogni mattina un programmatore si sveglia e può inventare un nuovo modo di processare testi.

Scrittura per la visualizzazione

Un sito web è pensato per essere visibile su monitor di dimensioni diverse, non è pensato per essere stampato perché le pagine che lo compongono hanno una dimensione variabile.

Idealmente dovrei vedere sempre la stessa cosa, un testo con qualche immagine affiancata o consecutiva ad altro testo. Nella pratica sappiamo che per impaginare un testo che dovrà essere visualizzabile su Internet attraverso dei device con dei monitor di dimensioni diverse devo letteralmente programmare l’impaginazione, cosa che il software di solito fa automaticamente.

I programmi con cui scrivo su web, WordPress o Notion per esempio, gestiscono automaticamente l’impaginazione del testo, ovvero sono “responsive”, adattano l’impaginazione di un sito web per essere vista sia su un computer che su uno smartphone.

Vista da desktop
Stessa vista da smartphone

Scrittura per la stampa

Quando scriviamo un testo con Microsoft Word, o Apple Pages o Openoffice Write lo vediamo nel monitor su un foglio A4, lo standard europeo che misura 21 per 29,7 cm.

Possiamo contare su una pagina dalle dimensioni fisse, vettoriali, e quindi è più facile impaginare i testi, perché sono scritti su righe. Viceversa, è problematico impaginare dei fogli elettronici che si espandono oltre la dimensione del foglio da 21 cm.

Gli americani dicono WYSIWYG, What You See Is What You Get, quello che vedi è quello che ottieni (in stampa).

Uno dei paradossi storici sulla stampa è che con l’avvento del computer si pensava che si sarebbe consumata meno carta ed è una tendenza che finalmente sembra consolidarsi ma che vede ancora davanti a sé una lunga strada fatta di riciclo.

Anche qui, un bisogno prevale. Come faccio ad avere un documento stampabile senza dover per forza consegnare il file originale e costringere il mio cliente ad avere lo stesso programma a pagamento per aprirlo, leggerlo e stamparlo?

Adobe all’inizio degli anni ‘90 ha creato dei programmi che generano formati intermedi pensati per la stampa, che possono essere caricati nella memoria di una stampante o aperti con un programma di visualizzazione gratuito su un computer. Nel giro di pochi anni lo standard è diventato Abrobat vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Adobe_Acrobat, che genera file con estensione .pdf vedi https://help.libreoffice.org/Common/Export_as_PDF/it.

PDF vuol dire Portable Document Format, ed è stato pensato da Acrobat per fare in modo che la rappresentazione visiva e cartacea del contenuto dei documenti non dipenda dall’ambiente in cui stiamo operando.

Tipi di videoscritture

Editor di testo, di solito usati in programmazione all’interno di un I.D.E. – https://it.wikipedia.org/wiki/Ambiente_di_sviluppo_integrato

Word processor, programmi per la stesura di lettere, tesi, libri – https://it.wikipedia.org/wiki/Programmi_per_la_videoscrittura


Desktop publishing, programmi per l’impaginazione di giornali, riviste e libri ad alto contenuto grafico – https://it.wikipedia.org/wiki/Desktop_publishing

Note taking – Programmi per prendere appunti – https://en.wikipedia.org/wiki/Note-taking

Dal punto di vista operativo questi programmi possono produrre contenuti di qualsiasi genere, sia per la stampa che per Internet.

Cosa ci riserva il futuro

Grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale ci sono molte cose che è possibile avere da una videoscrittura e molte altre che cominciano ad emergere.

  • Correttori grammaticali e ortografici sempre più sofisticati
  • Traduzione automatica degli scritti
  • Generazione automatica di un testo completo a partire da poche righe di esempio
  • Generazione automatica di un elenco di idee a partire da un sinonimo
  • Riassunto automatico di un testo

Il tema è vasto e quindi scriverò una seconda parte sulle caratteristiche dei tipi di videoscritture e su cosa potete farci nello specifico, perché adesso che sapete come sono state pensate dagli informatici è il momento di ricordare che rispondono a bisogni umani.

Per esempio, se gli amici sanno che siete bravi con una videoscrittura vi chiederanno di produrre un libretto per una cerimonia, ad esempio un matrimonio 🙂


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